La tragica morte di un diciottenne, che è stato assassinato mentre dormiva all’interno del suo furgone, ha avuto ulteriori sviluppi.
Altri due membri del gruppo responsabile di questo delitto sono stati messi alle strette dalla giustizia. La Polizia ha arrestato gli uomini nell’ambito di un’azione coordinata dal Tribunale di Milano. Questi due individui sono fortemente sospettati di aver partecipato all’esecuzione dell’omicidio di Jhonny Sulejmanovic. Questa tragedia si è verificata in via Varsavia a Milano, nella zona del mercato ortofrutticolo all’ingrosso, la notte del 25 aprile di quest’anno.
In precedenza, a giugno, erano stati arrestati tre altri responsabili del delitto, tutti riusciti a fuggire dopo la spedizione punitiva. Ora, con l’arresto di questi due ulteriori membri del gruppo, l’unica persona mancante è un sesto uomo, attualmente irreperibile.
Seguendo le indagini condotte a seguito dell’omicidio, la Polizia ha individuato e identificato tutti i membri del gruppo. Questo recente arresto è il risultato delle indagini approfondite che hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone il 21 giugno scorso.
Gli agenti della Squadra Mobile di Milano hanno quindi eseguito gli arresti, riuscendo a catturare tre dei quattro sospettati.
Nel pomeriggio del 25 aprile 2024, un’accaduta omicidio brutale ha avuto luogo. L’atto violento è stato l’esito di un attacco da parte di sei assalitori. Il gruppo, giunto via Varsavia in un’autovettura nera, ha assaltato il furgone dove l’individuo e la sua moglie dormivano, spaccando i vetri con mazze di ferro e colpendo la vittima con almeno tre proiettili.
Prima di fuggire, gli assalitori hanno sparato ulteriori colpi verso i parenti della vittima, che erano accorsi sul posto nel tentativo di ostacolare l’azione criminale.
Gli investigatori sono stati capaci di tracciare il corso degli eventi e identificare inizialmente quattro dei sospettati. Il motivo dell’atacco è stato ricondotto a una rissa avvenuta solo poche ore prima tra due tra gli assalitori e la vittima, che era sostenuto dai suoi familiari.
Durante la progressione delle indagini, è stato poi possibile identificare un quinto membro del gruppo di aggressori. Gli investigatori hanno anche stabilito che il conducente dell’auto usata per l’attacco, da cui i cinque compiono l’atto, era una sesta persona. Quest’ultima aveva accompagnato gli aggressori sul luogo, atteso la fine dell’omicidio, e poi garantito la fuga rapida dalla scena senza mai aprire la porta del conducente. Il sesto sospettato rimane ancora da identificare.
Uno degli individui soggetti ad un provvedimento cautelare è stato trasferito al penitenziario di San Vittore, mentre il secondo, al momento non rintracciabile, è oggetto di una ricerca attiva anche su scala globale.