Categorie: Cronaca
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12 Settembre 2024 21:10

Le abitazioni progettate da Alcova, un tempo l’ex Snia, insieme alla serra Pasino, fanno parte del design contemporaneo

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Valentina Ciuffi insieme a Joseph Grima, la coppia di creativi di rilievo, hanno anticipato la pianificazione dell’edizione Alcova 2025, sette mesi prima del suo inizio.

Nonostante sia presto per l’evento più rilevante di Milano, denominato il Salone (e il corrispondente Fuorisalone), la loro anticipazione è comprensibile considerando le preparazioni e la salvaguardia dei siti implicati, che richiederanno un tempo considerevole. Ciò ha già stimolato l’expectativa di una nuova meraviglia.

Il luogo dell’evento rimarrà invariato, Varedo, secondo quanto dichiarato da Valentina Ciuffi nel suo fresco spazio ufficio situato al 29 di via Padova. Il Fuorisalone, tenutosi fuori da Milano, si è dimostrato un esperimento particolarmente fruttuoso.

Poiché Alcova, storicamente, si stabilisce in un luogo per due anni, rimarrà quindi anche nel 2025, replicando il successo passato, l’evento si svolgerà non solo nelle ville di Borsani e Bagatti Valsecchi, ma anche nel complesso Ex Snia, una delle fabbriche abbandonate più eminenti di Lombardia. Questo “villaggio Snia”, un’azienda fantasma di circa 500.000 metri quadrati, produsse cotone sintetico nazionale e nylon durante il periodo fascista. Tre decadi dopo la sua chiusura, vedrà una rinascita grazie al design.

“Le sue linee geometriche nitide e le sue sostanziali facciate di vetro raccontano la storia di un’epoca diversa, rappresenta un raro caso di architettura industriale razionalistica,” osserva Grima.

Una peculiarità in più sarà la ex serra Pasino, così nominata in onore del barone che, ereditate le terre e le proprietà di Valsecchi, decise di edificare un gigantesco serra accanto alla Villa Bagatti Valsecchi per la coltivazione di orchidee bianche, divenendo uno dei maggiori produttori europei di tale fiore.

Il nobile dedicava il suo tempo alla coltivazione di orchidee di colore bianco, avendo realizzato una luminosa serra. Tali serre, dotate di un impianto di riscaldamento, erano molto innovative nelle metodologie di coltivazione. Tuttavia, con la scomparsa del nobiluomo, la splendida struttura venne completamente lasciata all’incuria. Grima e Ciuffi affermano ancora oggi che “La serra rappresenta un ambiente totalmente diverso rispetto ai luoghi che abbiamo abitato in passato”. Nell’area dell’ex Snia, successivamente al Fuorisalone, è previsto un importante progetto di riqualificazione urbana che lo trasformerà sia in un centro logistico che in un complesso residenziale.