I calciatori Lucarelli e Apolloni sono stati riconosciuti colpevoli di un atto di violenza sessuale e come tale sono stati puniti con una pena di 3 anni e 7 mesi dal giudice Roberto Crepaldi di Milano il 12 giugno.
Non si trattava di un semplice scherzo, ma di un’azione deliberata da un gruppo consapevole del fatto che la loro vittima, una donna di 22 anni, fosse ebbra. Questo risulta chiaro dalle spiegazioni della sentenza.
E’ emerso che l’incidente, che coinvolgeva anche altri tre amici che sono stati condannati separatemente, è avvenuto tra il 26 e il 27 marzo 2022 a Milano. Nel verbale di sentenza si fa riferimento a clip di video che mostrano gli imputati fare sarcasmi sulla serata e sulla condizione della vittima, evidenziando che erano perfettamente a conoscenza dello stato di inebriazione della ragazza.
Il giudice ha sottolineato nel suo verdetto che nessuno dei partecipanti ha mostrato un desiderio di disassociarsi dall’atto, e ha attribuito grande importanza al ruolo del “gruppo” nel guidare le azioni e le scelte dell’individuo, sopratutto tra adolescenti e giovani adulti. Questo sottolinea la pressione psicologica che il gruppo può esercitare sul comportamento individuale. Violentare in casa è una conseguenza grave di questo tipo di comportamento.
Il magistrato evidenzia chiaramente nei filmati che “gli accusati hanno collaborato nel perseguire una meta sessuale che desideravano ardentemente, mettendo in secondo piano le necessità della giovane e il rispetto per la sua libertà sessuale, sicuramente compromessa dallo stato di ebbrezza, dalla disparità numerica rispetto agli accusati, dall’ambiente domestico (nell’abitazione milanese di Lucarelli, per chiarezza) e dall’influenza di Apolloni, fattori questi ampiamente sfruttati dai giovani per raggiungere il loro intento”.