In via Santa Radegonda, è stato dipinto un murale dedicato a Giulia Cecchettin, la giovane di 21 anni originaria di Venezia, tragicamente uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta.
L’uomo, confessatosi colpevole dell’omicidio, è stato arrestato dopo una lunga fuga attraverso l’Europa, conclusasi in Germania quando è rimasto senza risorse finanziarie.
Il murale si trova nel centro della città, a due passi dal Duomo, su una colonna dove un tempo sorgeva il cinema Odeon. L’immagine raffigura Giulia con un cappotto rosso, scelto deliberatamente come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
La giovane è ritratta da sola, stringendo il cappotto, mentre sulla sua borsa compare la frase: “Cercavo soltanto di dissolvermi in un abbraccio“.
L’autore di questa toccante opera è l’artista Fabio Ingrassia. Attraverso la sua espressione artistica, ha catturato l’essenza dell’emozione e della riflessione profonda sulla tragedia di Giulia Cecchettin. Le immagini condivise sui suoi canali social trasmettono un messaggio di speranza e di consapevolezza, suggerendo che forse, un giorno, l’umanità potrà guarire da questa oscurità che ci affligge.
Ingrassia, con la sua sensibilità, invita a riflettere sulle complessità dell’essere umano e sulla necessità di un cambiamento positivo, affinché storie come quella di Giulia non siano dimenticate e possano ispirare un impegno collettivo contro la violenza.