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Qualche giorno fa è stato ricoverato all’ospedale San Paolo un bambino di 4 anni.
Sono in corso gli accertamenti per stabilire se si tratta di un nuovo caso di infiammazione del fegato di origine ignota oppure no.
Il paziente è arrivato nel centro di cura con colorito giallognolo, valori del fegato alti e disturbi gastro-intestinali. Attualmente, i medici escludono la possibilità di un trapianto di fegato. Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti-covid: il piccolo non ha ricevuto alcuna inoculazione contro il Coronavirus, che può essere somministrata solo a partire dai 5 anni.
Il bimbo sarà sottoposto a cinque step di analisi che potranno dare le risposte all’équipe medica che lo ha in cura. Una volta ottenuti i referti di tutti gli esami, sarà possibile determinare se il paziente è stato colpito da una forma di epatite a origine ignota oppure no.
Dal 1° gennaio 2022, in Lombardia, si contato due casi di epatite a eziologia sconosciuta.
I bambini, di 11 e di 6 anni, sono ricoverati a Bergamo: per salvare la vita del primo è stato necessario effettuare un trapianto del fegato. In tutta Italia, invece, finora sono stati confermati 11 casi di epatite a eziologia ignota.
Nella giornata di martedì 26 aprile, la Regione ha indetto una riunione con i responsabili delle Ats, degli ospedali e i primari dei reparti di Epatologia, Infettivologia e Pediatria per fare il punto della situazione.
Necessaria una sorveglianza rafforzata: tutti i casi ‘sospetti’, sia negli adulti che nei bambini, dovranno essere segnalati, al fine di avere un quadro della situazione il più esaustivo possibile.
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