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Il mondo ha sempre affrontato grandi e progressivi cambiamenti, che sono andati a incidere e modificare il nostro modo di vivere. La realtà che ci circonda muta e si aggiorna costantemente, adeguandosi a un essere umano che si modifica a sua volta grazie a nuove scoperte, invenzioni e a tutto ciò che, in un senso o nell’altro, possiamo definire evoluzione. Mai però come nell’ultimo ventennio questa evoluzione si è presentata come una vera e propria rivoluzione, con degli stravolgimenti che stanno rendendo sempre più difficile rimanere al passo con i tempi e sempre più evidente la frattura fra generazioni diverse, soprattutto fra contesti che hanno maggiore o minore accesso al mondo dell’informazione e della comunicazione in generale.
Probabilmente è ragionevole indicare l’inizio di questi grandi cambiamenti con la nascita di internet e con la diffusione capillare degli smartphone e della tecnologia mobile. Ma, dall’anno scorso, la nostra vita è stata completamente stravolta: ci siamo ritrovati nel giro di pochissimo tempo chiusi in casa per mesi, senza poter uscire se non per motivi di stretta necessità e urgenza a causa della pandemia. Da allora le cose sono in continua evoluzione e continuiamo a “navigare a vista”, sperando che questa emergenza possa terminare il prima possibile.
In questa fase storica stiamo conoscendo in modo ancora più importante rispetto al passato la difficoltà di avere informazioni attendibili o, meglio, di riuscire a distinguere con coscienza quelle che lo sono da quelle che provengono da fonti meno affidabili. Al problema della disinformazione si è aggiunto quello dell’iper-informazione, fatta da messaggi contrastanti, talvolta diametralmente opposti, che generano una enorme confusione. Spesso, ci si informa sui social o su giornali che hanno una determinata posizione politica e questo fa sì che non si riesca a guardare la realtà dei fatti in tutta la sua interezza.
Proprio sulla base di queste considerazioni, oggi più che mai è fondamentale, in particolare per chi assume la veste di giornalista, di giornalista scientifico o di divulgatore soprattutto in ambito scientifico, acquisire le corrette metodologie riuscendo a comprendere a fondo quali siano le dinamiche che portano alla disinformazione. L’obiettivo è comunicare in modo adeguato al fine di superare le barriere che stanno diventando sempre più forti e sempre più resistenti, poiché riuscire a prendere le decisioni migliori per la collettività è un compito molto complesso. Proprio per questo Feltrinelli Education, la piattaforma nata per aiutarci a navigare una cultura che cambia, propone delle interessantissime lezioni dedicate al giornalismo e alla divulgazione scientifica, descrivendo i processi decisionali e fornendo gli strumenti più adatti per attuarli al meglio.