Categorie: Cronaca
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3 Agosto 2021 14:10

La ripartenza del Politecnico: le regole per settembre

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La soluzione per fermare l'epidemia di Covid, per il rettore Ferruccio Resta, è il vaccino, non il Green Pass.

L’aula è esperienza di vita, basta deroghe: la presenza in aula degli studenti è una priorità.

Ripartenza Politecnico: la vita universitaria

Ferruccio Resta -rettore del Politecnico– dichiara “Abbiamo un’unica priorità, riportare tutti gli studenti in presenza. Se ci saranno limitazioni, saranno soltanto quelle imposte. E se dal punto di vista giuridico ci sarà da forzare, lo faremo, il più possibile“. La ripresa della vita universitaria dopo l’estate è essenziale: l’obiettivo è tornare in aula, in quanto stimola una “profonda esperienza di vita e di conoscenza, di confronto e di relazioni”.

Ripartenza Politecnico: green pass e distanziamento

Il rettore anticipa “Prima dell’estate avevamo già spinto per il rientro, a settembre non ci sarà nessuna deroga alla presenza”. E prosegue “La soluzione al problema non è il green pass, ma il vaccino. La discussione si sta spostando. Bisogna vaccinarsi, poi arriva lo strumento di gestione della situazione. I nostri docenti sono vaccinati all’80/90 per cento, sugli studenti abbiamo dati meno certificati, ma chiediamo a tutti loro un atto responsabilità: che siano rappresentanti di un Paese che risponde con la scienza alle sfide della società”.

Ovviamente, si proseguirà con l’utilizzo delle mascherine: molte attività saranno obbligatorie in presenza, proprio per portare gli studenti a Milano e frequentare le lezioni in aula. Nonostante ciò, il digitale non sarà lasciato nel dimenticatoio, infatti sono previsti laboratori digitali, realtà virtuali e registrazioni di altissima qualità, per una classe attiva.

Ripartenza Politecnico: bisogna recuperare

Resta è pronto ad affrontare qualsiasi sfida post Covid eSe la situazione ci imporrà un po’ di assenza, saremo pronti, ma il valore di avere i ragazzi in aula è imprescindibile, lo abbiamo visto ad esempio con le matricole”.

Conclude dicendo “Avremo laureati che per un anno e mezzo del loro percorso di studio hanno avuto pochissime o nulle relazioni con i coetanei e i docenti; sarà un peso sul loro futuro, non solo per la conoscenza disciplinare, ma per la crescita generale. E dunque bisogna recuperare“.

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