Durante il primo weekend in zona gialla, i Navigli di Milano si sono riempiti di centinaia di persone che, incuranti della pioggia e del freddo, non hanno saputo resistere al richiamo di uno dei luoghi iconici della movida milanese.
Le regole per la zona gialla sono chiare: sì al servizio al tavolo, ma solo entro le 18.00, quando anche l’asporto di alcolici e super alcolici si dovrebbe fermare. E’ polemica sui furbetti dell’asporto: “Chiesti maggiori controlli”.
Molti i furbetti dell’asporto, locali che hanno continuato a servire da bere nonostante le regole, penalizzando tutti. Da un lato in termini sanitari con il rischio di assembramenti.
Dall’altro con la formula apri-chiudi, che contraddistingue il cambio di zona. Se si torna in arancione, tocca chiudere anche a quelli che le norme del dpcm le stanno rispettando pur non condividendole.
Il comportamento scorretto di alcuni ristoratori, che con la scusa dell’asporto hanno venduto dopo le ore 18.00 un toast ogni cento gin tonic, penalizza tutto il settore. Proprio per questo, chi le regole le ha rispettate, si è indignato per il comportamento dei furbetti dell’asporto sui Navigli.
“Invochiamo controlli più duri: le voci tra di noi girano e nessuno racconta di aver preso multe. Per questo molti accettano il rischio — dice Michele Berteramo , che oltre a gestire il Movida sul naviglio Pavese, è il referente di Epam della zona —. Molti fanno asporto senza averne la licenza e questo non è successo solo nel weekend, ma accadeva anche nelle ultime settimane in zona arancione”.