Una vera e propria fuga da Milano si è avviata con l’arrivo del Covid e le conseguenze dello smart working e della dad.
A Milano mancano soprattutto i pendolari ed i fuori regione.
La fuga da Milano non è più solo un episodio che ci ricorda l’inizio della pandemia, quando improvvisamente moltissime persone lasciarono la città per ritornare alla propria città d’origine, ma è un moto continuo che da allora non si è mai fermato e che sta svuotando sempre di più le strade della città.
Secondo i dati dell’anagrafe a inizio 2021 i residenti a Milano sono calati sotto 1,4 milioni di abitanti, una decrescita che non si arresta a fermare.
A pesare sono i tanti residenti che si trovavano a Milano per ragioni di studio o di lavoro. Ora che invece, a causa del Coronavirus, il lavoro è sempre di più in modalità smart working, e lo studio si fa in modalità dad, molte persone sono partite da Milano per non farci più ritorno, almeno non in tempi brevi.
A questi si aggiunge una seconda parte dei vecchi residenti di Milano che invece, pur essendo originari di Milano, hanno deciso di allontanarsi dalla città e di spostarsi in periferia.
E’ quindi una vera e propria fuga da Milano, che svuota la città incidendo soprattutto sul mercato immobiliare, che risponde con un calo degli affitti, su cui è intervenuto anche il Comune con degli aiuti per bloccare la fuga e non mettere in crisi il settore. I dati però sono piuttosto preoccupanti, Nomisma infatti dichiara che la flessione della domanda continuerà fino a tutto il 2021 e si riprenderà solo nel 2022.
A perdere però non è solo il mercato immobiliare. Le perdite infatti si sono già registrate anche sul bilancio di Atm, l’azienda di trasporti milanesi, e rischiano di farsi sentire anche sui negozianti.