La protesta degli studenti sotto al palazzo della Regione Lombardia è l’ennesima richiesta di tornare a scuola.
Stamattina oltre 200 ragazzi si sono riuniti per chiedere di essere ascoltati e di poter tornare in classe in sicurezza.
Il tema della scuola è uno dei nodi nevralgici dell’emergenza sanitaria: la protesta di oggi si aggiunge ad una lunga serie di manifestazioni per dire basta alla didattica a distanza.
La protesta degli studenti si inserisce nell’iniziativa “Ascoltate chi vive la scuola – Sciopero della Dad”, organizzata dalla Rete Studenti Milano.
“Non un semplice sciopero, ma un’occasione di confronto e dibattito per raccogliere le problematiche di tutti i ragazzi e illustrare le nostre idee per poter tornare in classe in sicurezza”. Queste le parole di Alice Lucchini, 18 anni, allieva del liceo classico Tito Livio e portavoce di Rete Studenti Milano. “Chiediamo di essere ascoltati in quanto utenti della scuola, che da dieci mesi è al centro del dibattito mediatico, ma non è considerata una vera priorità”.
La protesta degli studenti nasce dall’ennesimo rinvio del rientro in classe delle scuole superiori a causa dell’emergenza Coronavirus. All’assemblea hanno partecipato studenti di diverse scuole milanesi, tra cui il Manzoni, l’Agnesi, il Berchet e Tito Livio.
Alla protesta degli studenti erano presenti ragazzi di tutte le età, compresi i più piccoli. Tra quelli del quinti anno cresce la preoccupazione per l’esame di maturità: “Chiediamo chiarezza sulle modalità e un esame che tenga conto della situazione vissuta degli studenti di quinta sin dall’anno scorso”.