I saldi invernali 2021 sono ufficialmente iniziati il 7 gennaio a Milano.
Un cambio di data rispetto a quella stabilita all’inizio, prevista per il 5 gennaio, per favorire i negozianti. Ma non è questa l’unica novità prevista per i primi saldi dell’anno. Ecco tutte le info da sapere prima di recarsi in negozio.
Il 7 gennaio partiranno i saldi e sono molte le regole che la Regione Lombardia impone di rispettare ai tanti negozianti che puntano sui saldi per recuperare gli incassi persi durante le lunghe chiusure imposte dalle misure anti contagio.
Come ha dichiarato Renato Borghi di Federmoda: “Sono saldi all’insegna della confusione creata dal susseguirsi dei decreti del Governo che destabilizzano i consumatori e ovviamente gli operatori, costretti a rispettare un calendario di aperture e chiusure alternato che non giova alle imprese. Non dimentichiamo però che rappresentano sempre una grande opportunità“
La prima grande novità di questo nuovo anno riguarda l’apertura dei negozi. A partire dal 7 gennaio infatti entrano in vigore i nuovi orari della città e i negozi, fatta eccezione per i negozi di alimentari e dei beni di prima necessità (come le farmacie), apriranno a partire dalle 10.15.
Un orario stabilito dal dossier “Per tornare in classe”, e realizzato per incastrare meglio i flussi degli studenti e dei restanti pendolari sui mezzi pubblici.
Applicate anche le consuete regole imposte dalla regione Lombardia. I saldi dureranno per tutti i negozianti dal 7 gennaio fino ai 60 giorni consecutivi. Inoltre è fatto obbligo a tutti di esporre non solo il cartellino indicante il prezzo scontato, ma anche il prezzo di partenza e la percentuale di sconto applicata.
Inoltre ogni cliente potrà sostituire il prodotto o richiedere il rimborso, se il prodotto risulta difettoso, ma bisognerà esibire lo scontrino.
Contano tantissimo sui saldi i negozianti, particolarmente danneggiati dalle continue chiusure. Ecco perchè Renato Borghi, Presidente di FederModa, dichiara che questi saldi saranno: ”una grande opportunità”. Secondo alcune stime infatti ogni famiglia milanese spenderà in media 284 euro, circa 130€ a testa. Una cifra che può sicuramente aiutare i negozianti che lo scorso anno sono stati chiusi per oltre 100 giorni.
Ma soprattutto si pensa che possa beneficiare i piccoli negozianti, quelli che non sono collegati a grosse catene e che magari non hanno neanche uno sito online, ma che contano sulle relazioni costruite coi propri clienti.