Protesta degli imprenditori di Milano in Piazza Duomo, giovedì 12 novembre.
Sono molte le problematiche sollevate dagli imprenditori milanesi, in primis la chiusura imposta dall’ultimo DPCM. Le accuse sono rivolte tutte allo Stato. “Prendete le mascherine, gli igienizzanti, ci fanno spendere i soldi e poi ci richiudono per colpa loro, perché sono incapaci” urla uno degli imprenditori scesi in piazza.
Sono stremati e arrabbiati gli imprenditori scesi in Piazza Duomo a Milano la sera del 12 novembre, in segno di protesta contro il Governo, violando l’ultimo DPCM che prevede il coprifuoco alle 18.00.
Per loro il Governo ha previsto aiuti immediati, grazie al Decreto Ristori, ma loro contestano: “Finora abbiamo ricevuto solo briciole, il Dpcm Ristori è solo una facciata“. Un altro manifestante invece trova la forza per spiegare le motivazioni alla base di tanto scontento: “Da marzo a oggi i soldi che ci sono stati dati sono praticamente finiti in imposte IVA e tasse. Per questo rispetto al primo lockdown c’è molta più rabbia.
Ci sono persone che hanno i dipendenti a casa a morire di fame perché ancora non sono state erogate le casse integrazione, altri che hanno lavoratrici in maternità che non possono godere dei benefici di legge perché di soldi non ce ne sono. Come possiamo andare avanti così? Il Governo fa grandi annunci, ma alla fine paghiamo noi. Stanno alimentando la rivolta sociale“. Si perché spiega un altro imprenditore: “Adesso i dipendenti stanno prendendo la cassa integrazione ma quando finirà scenderanno anche loro in piazza”.