Una razzo illuminante inerte (poichè privo di inneschi) è stato rinvenuta all’interno dell’ospedale Niguarda nel pomeriggio di martedì 10 novembre.
La Polizia è intervenuta mettendo la zona in sicurezza: gli agenti hanno trovato l’oggetto presso lo spogliatoio Tc di Radiologia dell’ospedale, collocato sotto due sedie con del nastro adesivo. Questo è quanto hanno dichiarato in una nota Fp Cgil Milano, Cisl Fp Milano Metropoli e Uil Fpl Milano. “Non sappiamo se si tratta solo di un avvertimento o se vi era un altro scopo e su questo lasciamo che siano le indagini a fare luce“.
Le indagini sono state avviate.
Come emerso in seguito ai controlli il razzo era composto da due pezzi e sarebbe stato posizionato volutamente in modo tale da essere ritrovato. Una sorta di messaggio intimidatorio (anche se non sono state trovate rivendicazioni di alcun tipo) in un periodo molto delicato per via dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. L’area è stata evacuata in via precauzionale ma come sottolineato dagli investigatori non si è verificato alcun problema di sicurezza.
“Abbiamo appreso in data odierna del ritrovamento di un ordigno esplosivo (poi si è stabilito che si trattava di un razzo illuminante inerte ndr) presso lo spogliatoio Tc di radiologia dell’ospedale Niguarda“, hanno raccontato le tre sigle sindacali. In una nota, i sindacati hanno espresso piena solidarietà verso gli operatori dell’ospedale Niguarda, all’interno del quale gli agenti hanno trovato la bomba. La notizia è infatti giunta improvvisa in questi giorni già molto duri per la struttura a causa dell’emergenza sanitaria.
I tre sindacati milanesi hanno chiesto all’amministrazione “di intensificare i controlli in entrata e in uscita e di mettere in campo una verifica costante di tutti gli spazi comuni al fine di evitare il ripetersi di quanto accaduto“. Il ritrovamento di un ordigno esplosivo nel reparto di radiologia dell’ospedale è infatti un avvenimento grave. I sindacati hanno perciò richiesto un intervento mirato per evitare che ciò accada di nuovo.
Come conclusione alla loro nota, i sindacati hanno espresso forte preoccupazione in merito alle ricadute psicologiche che l’avvenimento potrebbe avere sugli operatori del Niguarda. “Rimaniamo disponibili“, concludono “per una piena collaborazione per la tutela e protezione di chi tutti i giorni con il suo prezioso lavoro garantisce la tenuta del sistema sanitario lombardo“.
Nel frattempo sono state avviate le indagini: gli investigatori hanno iniziato a visionare le telecamere di sorveglianza del nosocomio (non installate però nella sala del ritrovamento, frequentata solamente da operatori e pazienti e non dagli esterni).
È stato inoltre acquisito l’elenco di tutti i pazienti del reparto.