Continua la protesta dei riders a Milano che da giorni sono in sciopero per chiedere condizioni di lavoro migliori dopo la firma del nuovo contratto da parte delle società di delivery che a loro detta non farebbe altro che peggiorare ulteriormente la loro situazione lavorativa.
Tra biciclettate, cortei e sit-in che rendono impossibili l’effettuazione delle consegne, i riders si sono appellati ai clienti invitandoli a non effettuare ordini.
La richiesta è un modo per esortare i cittadini a stare dalla loro parte e ad unirsi alla loro protesta. “Milano è zona rossa e noi rider ci troviamo di fronte ad una doppia emergenza“. Inizia così il loro invito che pone l’accento sulla duplice difficoltà in cui versano: da un lato si trovano esposti al rischio contagio perché nonostante il lockdown il governo li ha riconosciuti come lavoratori di un servizio essenziale.
Dall’altro le piattaforme “ci hanno abbassato le paghe mentre ci tolgono equo compenso, tutele e diritti“. Ciò che hanno denunciato è lo sfruttamento da parte delle aziende che “ci lasciano senza diritti e ci trattano come schiavi pensando di poter giocare con le nostre vite“. Un modello che hanno definito tossico fatto di falsi contratti e paghe a cottimo.
Di qui la decisione di non effettuare consegne fino a domenica resa nota da Deliverance Milano, un collettivo di riders precari. A questo proposito hanno chiesto a tutti i clienti di non usufruire del servizio di consegne a domicilio per il weekend del 7-8 novembre e invitato tutti i riders delle altre città a fare lo stesso.