Nel pronto soccorso dell’ospedale Sacco non c’è alcun triage riservato per i pazienti Covid.
Questo è quanto denunciato dal sindacato Fials di Milano, che rappresenta alcuni infermieri e OSS che lavorano nell’ospedale. “Questa situazione sta mettendo in crisi il personale ospedaliero“, afferma il sindacato. “Molti colleghi si stanno licenziando o mettendo in malattia perché la stanchezza fisica e mentale provocata dalla mancanza di regole chiare sulla gestione dei pazienti Covid, per noi infermieri, è una fonte di preoccupazione quotidiana e costante“.
Il sindacato Fials denuncia la mancanza di percorsi separati per pazienti Covid al pronto soccorso infettivologico dell’ospedale Sacco. “Quello che ci viene segnalato è che l’eccellenza internazionale della cura delle malattie infettive, che dovrebbe fare da capofila per tutti gli altri, non è pronto ad una seconda ondata di contagio da Coronavirus“, racconta Mimma Sternativo, segretaria generale Fials Milano. Essendoci un unico triage può capitare infatti che pazienti sospetti o positivi confluiscano insieme a pazienti non sospetti.
“Chiediamo all’ASST Sacco e Fatebenefratelli una soluzione in tempi brevi“, afferma la Sternativo.
Subito dopo l’emergenza pandemica era stata promessa la costruzione di un pronto soccorso dedicato ai pazienti covid. Ad oggi però nulla è cambiato, e mancano gli infermieri all’ospedale Sacco. In carenza di personale, separare i percorsi risulta così ancora più difficile. Sono state scritte diverse denunce, ma ad oggi la direzione non ha ancora dato risposte.
Nulla si muove, intanto i casi a Milano aumentano e i lavoratori del Sacco non sanno ancora come proseguire.