Un vero e proprio sfogo di rabbia, un ultimatum, come l’ha definito lui stesso.
Il messaggio mattutino di Beppe Sala è rivolto a quei milanesi che nella giornata di giovedì hanno invaso i Navigli creando scompiglio in rete e tra i milanesi più diligenti che sono rimasti invece nelle loro case proteggendo sé stessi e gli altri.
“Quando c’è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso sono il primo a farlo, ma quando c’è da incazzarli sono il primo a farlo – ha esordito il primo cittadino -. Le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose. Dover rispiegare la situazione è deprimente. Noi siamo in crisi sanitaria ma anche economica. Milano ha bisogno di tornare a lavorare” ha detto il sindaco alzando i toni e mostrando profondamente deluso da quanto accaduto.
“Riaprire è una necessità e io sono dalla parte delle famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Non permetterò che 4 scalmanati senza mascherina mettano in discussione tutto ciò“.
Quindi il vero e proprio ultimatum: “Non sono un politico da metafore, sono un politico da atti: o le cose cambiano oggi o io domani chiudo i Navigli piuttosto che i servizi da asporto.
Io mi prendo le mie responsabilità, ma non stiamo giocando a guardia e ladri. Non possiamo permettercelo. Usiamo la testa“.