Si chiamano Smart Helmet i caschi per misurare la febbre a distanza, con cui i carabinieri di Milano stanno facendo i primi test.
Due militari della radiomobile li hanno provati nei pressi della stazione di Bisceglie – della linea M1 – durante un normale turno di lavoro.
“È un test sull’efficacia e l’utilità del casco durante i servizi sul territorio – spiegano dal comando generale di Roma -. Si tratta di un dispositivo sperimentato dalle polizie straniere, che rileva la temperatura a distanza”. Ma come funziona nella pratica? Si tratta di un vero e proprio casco con visiera incorporata, da cui uno scanner rileva la temperatura fino a sette metri di distanza.
Il risultato della scansione, ovvero la temperatura, viene proiettato all’interno della visiera e su un tablet in dotazione. Nel caso in cui risulti maggiore a 37.5 gradi si svolgeranno ulteriori approfondimenti per capire se si tratta di un caso di Covid-19.
È chiaro che in questa particolare situazione causata dall’emergenza Coronavirus potrebbe essere una buona soluzione. Proprio per questo i primi test si svolgono a Milano, la città italiana più colpita dalla pandemia, che rischia di tornare zona rossa.
Per il momento i carabinieri del capoluogo lombardo hanno potuto provarli durante un normale turno di lavoro, nei pressi della stazione di Bisceglie. Non si esclude che questa soluzione possa diventare ufficiale e quindi sempre più diffusa. In alcuni paesi, come la Cina e Dubai – che ospiterà il prossimo Expo -, delle tecnologie molto simili sono già in uso con risultati ottimali.