I mercati di Milano sono stati al centro della tempesta Coronavirus fin dall’inizio.
L’indecisione sul tenerli aperti o meno ha fatto tanto discutere in Regione Lombardia. Ora la proposta è quella di provare a riaprirli, ma con cautela, instaurando la figura del “Covid-manager” e utilizzando la regola delle 5D.
Il governatore Attilio Fontana ha invitato i sindaci di tutti i comuni di Milano “a individuare un’area dove dare avvio alla sperimentazione, secondo un piano di collaborazione da mettere in pratica coerentemente con le linee guida regionali delle ‘5D’.
Previste distanze di tre metri tra le bancarelle, transenne a perimetro del mercato, misurazione della temperatura, obbligo di guanti e mascherine“. L’obiettivo è infatti quello di riaprire i mercati durante la fase 2. La regione propone anche la figura del Covid-manager, per assistere i clienti e gli esercenti a rispettare le regole.
L’assessore al Commercio del Comune di Milano Cristina Tajani non è molto d’accordo sull’utilizzo di questa nuova figura.
“Premetto che il Comune di Milano lavora da diverse settimane, in silenzio e serietà, insieme ai rappresentanti degli ambulanti, ad un piano mercati, con l’obiettivo di riaprire la parte alimentare in sicurezza, una volta decaduta l’ordinanza di Regione, cosa che speriamo avvenga sulla base unicamente di considerazioni epidemiologiche. Vogliamo rivedere presto non uno solo, ma diversi mercati, colorare i nostri quartieri. Perché questo accada è necessario che noi continuiamo a lavorare alla messa in sicurezza dei mercati e che Regione Lombardia cominci ad occuparsi di monitoraggio sanitario sul territorio.
I covid manager non sarebbero più utili per questo? Sui mercati ci bastano dei lavoratori addetti alla sorveglianza e al contingentamento“.