L’insegnante Francesca Scalabrini, vicepreside dell’Istituto comprensivo Borsi di Milano, è morta nella giornata del 21 marzo a causa del coronavirus che l’aveva colpita qualche tempo prima.
Ricoverata nel reparto di terapia intensiva, la donna si trovava in coma farmacologico malgrado nei primi giorni dell’epidemia fosse rimasta chiusa in casa in autoisolamento e avesse continuato il suo lavoro scolastico in via telematica.
Nata a Settimo Milanese il 20 dicembre del 1964 Francesca Scalabrini era maestra, formatrice e tutor di scienze della formazione primaria, nonché vicepreside dell’Istituto Comprensivo Giosuè Borsi di Milano. La donna si trovava in autoisolamento dall’inizio dell’epidemia ma nonostante ciò il virus è riuscito ugualmente a contagiarla e condurla alla morte dopo giorni di sofferenza.
A comunicare la morte dell’insegnante è stato Pier Cesare Rivoltella, direttore del centro di ricerca sull’educazione ai media all’informazione e alla tecnologia dell’Università Cattolica di Milano: “Maestra elementare con la passione delle tecnologie, l’avevo selezionata come esperta Irre, quando fui nominato presidente di quel concorso.
Per anni si era occupata di documentazione pedagogica: era un’esperta di Gold, la piattaforma per la documentazione che l’Istituto fiorentino aveva messo a punto per il mondo della scuola. Per una vita aveva desiderato laurearsi e ci era riuscita qualche anno fa, strappando le ore di studio al lavoro e alla famiglia”.
Lo stesso rivoltella ha raccontato i primi giorni in cui la maestra aveva affrontato l’epidemia: “Era rimasta a casa in autoisolamento, pur senza far mancare il suo lavoro in via digitale, sia ai colleghi che, soprattutto, ai suoi amati studenti”.