La situazione per gli aeroporti di Milano non è delle migliori, soprattutto dopo l’emergenza Coronavirus che limita gli spostamenti in tutta Italia.
Alcuni, come ad esempio Malpensa, stanno già provvedendo a limitare i danni economici. Le compagnie aeree hanno deciso, di loro spontanea volontà, di non atterrare e non partire dal suolo milanese.
Malpensa chiude un terzo dell’aeroporto: è questa la soluzione trovata per cercare di ammortizzare i danni di questa crisi. Ma il malessere non riguarda soltanto Malpensa, perché i numeri sono agghiaccianti per tutti.
Assaeroporti, l’associazione italiani dei gestori aeroportuali, ha fatto sapere che i cieli del nord hanno perso almeno il 70% del traffico aereo. Si tratta di 160 mila passeggeri giornalmente. Così lo scalo intercontinentale milanese è la maggior vittima della cancellazione di molti collegamenti. I vertici della Sea, la società di gestione, hanno quindi deciso di chiudere una delle parti più grandi. Rimane aperto solamente il terminal 2, tra l’altro quello più utilizzato, anche se ora ampiamente ridotto da Easyjet.
Certo la situazione non è delle migliori nemmeno nel resto della penisola. La Save, società che gestisce Venezia, Verona e Treviso, sta prendendo in considerazione l’ipotesi di chiudere uno degli scali della zona. Qui avrebbero particolarmente subito la cancellazione dell’attività di Ryanair. La crisi per Milano, Bergamo e Veneto è cominciata prima, con i primi contagi nella zona. Alitalia, Ryanair e Easyjet hanno sensibilmente ridotto i proprio voli. I loro mezzi al momento sono occupati più o meno al 40%.