Il Coronavirus non dà tregua all’Italia e in particolare alla Lombardia e il suo capoluogo Milano.
L’assessore regionale Gallera ha dichiarato che “è meglio stare in casa” e “uscite solo se è assolutamente necessario”. In questo panorama, però, c’è chi sfida le disposizioni, i divieti e, visto l’emergenza, la sorte. Su Facebook, infatti, è stato indetto da un centro sociale un evento dal titolo inequivocabile: “Non facciamone un pandemonio II, cena contro coprifuochi e altri divieti”. L’evento è stato organizzato da un collettivo del capoluogo lombardo, i cui membri non hanno capito, evidentemente, il senso delle misure di sicurezza, non certo fatte per proibire le libertà dell’individuo (per quello eventualmente ci sarà tempo).
“Una tempesta invisibile ha investito l’Italia del Nord – si legge nel post che descrive l’evento -. Ha svuotate le scuole, gli stadi, i teatri, i locali, gli uffici, gli scaffali dei supermercati, le strade delle città e persino le chiese, immobilizzando completamente intere regioni, con ripercussioni sulla libertà e capacità di azione di ogni singolo individuo”.
“Non siamo certo medici, virologi, epidemiologi o esperti (chi lo avrebbe mai detto, ndr) del settore e non vogliamo in questa sede prendere parola con finalità informative riguardo gli aspetti tecnici del Nuovo Coronavirus.
Quello che ci preme brevemente sottolineare, sperando di sollecitare una più ampia discussione a riguardo, sono gli aspetti politici e sociali che vengono inevitabilmente toccati dalle decisioni istituzionali e dalla grande risonanza mediatica che ha avuto luogo”.
Successivamente il post parla di misure “invadenti e fastidiose” che “sono state attuate con estrema facilità nel nome della tutela della salute pubblica”.
“Di fronte ad esse – continuano gli organizzatori -, una popolazione impaurita e completamente assoggettata alle dinamiche di potere e dello spettacolo ha fatto sì di non rendere necessario nemmeno il ricorso alla forza: la gente si è auto-isolata e messa in quarantena reclamando a gran voce misure più restrittive, controlli più serrati, limitazioni aggiuntive”. Qui però gli organizzatori fanno un grave errore. Infatti i lombardi, anche nel momento di massima emergenza, non hanno rinunciato a uscire di casa per fare compere.
Sì, perché il capitalismo durerà certamente più della razza umana.
“Il meccanismo biopolitico si è espletato in modo eccellente ed esemplare: un campo strutturato e strutturante, assoggettato e assoggettante, in cui il potere non viene imposto dall’alto con la forza, con la minaccia di presa della vita, ma è disciplinato attraverso il controllo dei corpi, garantendo di farsi carico del diritto alla vita e alla salute – continuano gli organizzatori, parlando un linguaggio che nessuno di coloro a cui si rivolgono potrebbe capire, e probabilmente non lo capiscono nemmeno loro -.
Inusitati razzismi galoppano sul filo del terrore mentre l’apparato di controllo e autocontrollo si piega ai dettami della scienza di regime”.
“La triade potere-superstizione-sottomissione trionfa nella potente coreografia di media più o meno social (qualunque cosa voglia dire, ndr). Che effetto gli studi televisivi con i posti del pubblico vuoti! Che effetto il ticchettio del report continuo della conta degli infetti, la caccia all’uomo zero, le ordinanze!”.
Infine: “È un quadretto che sembra iniziare ad avere il fiato grosso, forse Confindustria si è fatta viva nelle alte stanze e inizia a presentare un conto un po’ troppo salato per questo spettacolo muscolare. Finirà in una risata? Per ora stiamo assistendo ad un fenomeno di manipolazione di menti e corpi che non ha precedenti per rapidità ed efficacia, molti avranno da trarne delle conclusioni, delle nuove strategie”.
L’evento era in programma per le 20.03 (No, l’orario mi rifiuto di commentarlo).
Per adesso hanno dichiarato che avrebbero partecipato addirittura 16 persone (un record assoluto per gli eventi organizzati dai collettivi). Che dire, speriamo che la stupidità non sia così contagiosa come il Coronavirus, altrimenti siamo spacciati.