Il capoluogo lombardo si è fermato dopo l’allarme coronavirus.
Scuole e università sono chiuse per l’intera ultima settimana di febbraio. I mezzi pubblici sono irriconoscibili, perché molto meno affollati. Nei mercati rionali c’è poca gente. I pochi turisti, pendolari e lavoratori che girano per la città indossano la mascherina (ormai un privilegio di pochi: nelle farmacie sono completamente esaurite). All’emergenza coronavirus, Milano ha risposto con una serie di precauzioni. Trenord e Atm hanno annunciato di aver effettuato una sanificazione straordinaria dei treni e delle carrozze metro.
La città appare però più vuota e meno attiva. In molti procedono con le proprie attività lavorando da casa: alcune aziende e multinazionali, infatti, hanno permesso lo smartworking. Per il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, la situazione è attualmente “stabilizzata”. Fontana ha dichiarato: “Tutti i provvedimenti che dovevano essere assunti sono entrati in vigore. La popolazione sta reagendo in maniera composta, seria e civile. Stiamo aspettando che passino quei 4/5 giorni per capire se i provvedimenti hanno o meno effetto.
Siamo molto sereni e fiduciosi dell’esito positivo che avrà la situazione”. Tuttavia, con 240 casi, la Lombardia è la regione con il più alto numero di contagi.
Milano reagisce e si rialza non perdendo la propria umanità, generosità e altruismo. Il Comune ha donato al Banco Alimentari i prodotti freschi in scadenza: un bel gesto di solidarietà per i più bisognosi.
“In seguito della sospensione temporanea delle attività nelle scuole, avvenuta nel rispetto delle disposizioni dell’Ordinanza per il contenimento del coronavirus, Milano Ristorazione, la società partecipata del Comune di Milano che prepara e distribuisce circa 75mila pasti al giorno per gli alunni della città, ha lavorato fin da subito per evitare di sprecare tutto il cibo fresco in scadenza”, ha ricordato il comune di Milano.
Poi ha l’annuncio: “Sono oltre 3 le tonnellate di cibo, soprattutto insalata, parmigiano reggiano grattugiato, latticini e uova, destinate alle mense delle scuole milanesi che saranno donate alla Fondazione Banco Alimentare Onlus e ad altre organizzazioni attive nella raccolta e distribuzione delle eccedenze alimentari”.