Sono 214 gli immobili situati a Milano confiscati alla mafia che nei prossimi anni potrebbero essere assegnati ad associazioni ed enti locali.
Dovranno diventare presidi di socialità e incontro.
Attualmente gli immobili sono in gestione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) e potenzialmente assegnabili nei prossimi anni. Qualora, infatti, la confisca venisse confermata l’Agenzia – si legge in una nota di Palazzo Marino – provvederà a proporli per l’assegnazione al Demanio, agli enti territoriali e alle principali realtà del Terzo Settore in incontri territoriali a cui potranno partecipare tutti i portatori di interesse.
In totale, sono 2.432 i beni confiscati a Milano e in gestione all’Agenzia. Di questi, 214 sono i beni immobili, 637 i beni finanziari, 1.446 i beni mobili e 135 le aziende. “I beni confiscati – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – non sono solo simboli di una vittoria dello Stato sulla mafia, ma devono diventare anche presidi concreti sul territorio che possano rappresentare per i cittadini luoghi di socialità e incontro.
Per questo motivo ha molto senso che vengano affidati agli enti locali e alle associazioni del Terzo settore con questo scopo. Il Comune ne gestisce già centinaia ed è pronto a incrementare questo numero se questo vorrà dire diffondere nei quartieri progetti innovativi che coinvolgano la cittadinanza e all’interno dei quali si costruiscano progetti eventi e iniziative che aiutino a diffondere la cultura della legalità”.
Dal 2012 a oggi sono stati trasferiti al patrimonio del Comune di Milano 201 immobili confiscati.
Di questi, l’82% è destinato a funzioni di residenzialità sociale o legata alla grave emarginazione. In particolare, 139 sono gli spazi assegnati in concessione d’uso gratuito per finalità sociali.