Era divenuta la droga sintetica del momento a Milano, non solo per il suo particolare colore rosa ma anche per i suoi potenti effetti psicotropi ben più forti di quelli della cocaina classica.
La 2CB, nota anche come “cocaina rosa” o “rosada” era ormai un must per gli esponenti dell’alta borghesia del capoluogo lombardo, che la acquistavano all’interno della Cerchia dei Navigli da due spacciatori ora arrestati in un blitz della Polizia avvenuto lo scorso 4 ottobre.
I due pusher, un italiano di 36 anni e un brasiliano 33enne, sono finiti in manette durante un blitz delle Forze dell’Ordine avvenuto all’interno della loro abitazione sita in via Pacini, a due passi dal Politecnico.
Nella loro casa gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio centro di rivendita al dettaglio della droga, con una selezione di vari tipi di sostanze tra cui 314 pasticche di Md per un peso di 88 grammi, 35 di ketamina, 40 di hashish e 227 di marijuana, oltre ovviamente a 8 grammi di cocaina e 18 di cocaina rosa. Una mole di droga che venduta avrebbe fruttato ai due la cifra di circa 45mila euro.
Trovati inoltre nell’abitazione anche 3mila euro in contanti, un bilancino di precisione e una pistola scacciacani Bruni senza tappo arancione di sicurezza e con 47 cartucce. Dei due pusher, il brasiliano aveva già pendente a suo carico una precedente pena di 11 mesi di reclusione per lo stesso reato, mentre l’italiano è risultato incensurato. La cocaina rosa era proveniente dal Sud America, i cui carichi partivano ala volta dell’Europa passando per la frontiera spagnola.
Stando a quanto ipotizzato dagli investigatori, i maggiori o
Tra i clienti dei due spacciatori vi erano infatti soprattutto professionisti della Milano bene ed i rispettivi figli. Secondo il dirigente del commissariato David Medori, le indagini in merito alla cocaina rosa sono partite a seguito di alcuni malori sospetti registrati tra i consumatori abituali di cocaina, oltre ad alcune risse scoppiate nel giro dei clienti dei due spacciatori.