Il processo ribattezzato ‘Cerberus’ dopo il ricorso torna in Appello: gli avvocati difensori degli imputati hanno espresso soddisfazione.
Per il processo Cerberus è tutto da rifare: la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna per associazione mafiosa emessa dalla Corte d’appello di Milano nel maggio dello scorso anno.
Gli avvocati difensori degli imputati (Gianpaolo Catanzariti per Domenico Barbaro, Ambra Giovene per Salvatore Barbaro, Franco Silva per Mario Miceli e Mario e Vinicio Nardo per Maurizio Luraghi) hanno espresso soddisfazione.
Tutto era iniziato nel luglio del 2008 con gli arresti, ricorda il Corriere, di Domenico Barbaro, dei figli Salvatore e Rosario, del genero, Mario Miceli, e dell’imprenditore milanese Maurizio Luraghi.
Gli imputati sono stati accusati, precisa il quotidiano, “di fare parte di un’associazione mafiosa denominata Barbaro-Papalia, che, secondo la Dda, avrebbe raggiunto una posizione dominante nel mercato del movimento terra nell’hinterland milanese, e precisamente a Buccinasco”.
Nel giugno del 2010 il Tribunale aveva condannato:
– Salvatore Barbaro a 9 anni di reclusione
– Domenico e Rosario Barbaro a 7 anni di reclusione
– Mario Miceli a 6 anni di reclusione
– Maurizio Luraghi a 4 anni e 6 mesi
La moglie di Luraghi invece era stata assolta.
Il 20 maggio dello scorso anno le pene erano state confermate in appello, mentre la Corte di Cassazione, spiega sempre il Corriere, ha disposto il rinvio per un nuovo giudizio “ad altra sezione della Corte di Appello di Milano per tutti gli imputati ad eccezione di Rosario Barbaro che non aveva presentato ricorso”.
(immagine da archivio infophoto)
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