Son tempi duri: non ci si imbarazza più per la disonestà, la corruzione o altri fastidiosi malcostumi duri a morire.
Non ci si vergogna di difendere a spada tratta comportamenti indifendibili e festini di dubbio gusto. Nemmeno le tangenti fanno più arrossire, come scrive la blogger Paola Ceretta su Notitia Criminis.
Ci si imbarazza per una segretaria di partito che nel suo tempo libero, e nella sua vita privata, decide di darsi all’hard. Ci si vergogna nel leggere la parola ‘porno’ nel programma di una manifestazione sui telefilm e si toglie in tutta fretta il patrocinio.
Quando poi, parlando della vicenda che ha sconvolto il Pd di San Miniato, qualcuno “E’ venuta a saperlo mia madre” deve pure averlo visto.
E, alla faccia delle pruderie di facciata, il video porno della segretaria del Pd è schizzato in testa alle ricerche online.
Scalzando addirittura Asia Morante, la chiave di ricerca preferita su questo blog – insieme all’evergreen “mappe delle prostitute”, alle recensioni dei centri massaggi e compagnia bella -.
Come scrive Lorenzo Alluzzi su Politica e Società 2.0:
tra pensioni, nuove tasse, 47 miliardi di euro da trovare entro il 2015 a farla da padrone nei dibattiti politici italiani è la pellicola porno
Siamo davvero all’assurdo.