No, non è davvero il caso.
Ci uniamo al coro di chi chiede che Berlusconi si passi una mano sulla coscienza e, finchè non chiarisca la sua partecipazione ai festini di dubbio gusto zeppi di donnine a gettone (di cui si parla in questo articolo del FattoQuotidiano), eviti di presenziare al Forum sulla Famiglia, previsto a Milano lunedì prossimo.
Più che altro lo chiediamo per i suoi, sempre più imbarazzati da queste indifendibili cadute di stile, che ci ridicolizzano davanti a tutto il mondo.
Non stiamo a sindacare la vita privata del Presidente del Consiglio – in fin dei conti fra le mura domestiche può fare ciò che vuole -, ma contestiamo l‘ingenuità e la facile ricattabilità di un personaggio che ricopre un ruolo così importante. E che solo qualche anno fa si permetteva di sindacare contro gli ‘attentatori dei valori familiari’.
Come si fa a sostenere che il Premier ‘non viene lasciato lavorare’ quando evidentemente ha la testa altrove (e non solo per colpa dei ‘magistrati comunisti’)?
Fino a quando l’andazzo ‘meglio macho che gay’, che tanto convince molti elettori berlusconiani, potrà sopperire alle evidenti mancanze del Governo?
Il candidato alle Primarie Stefano Boeri ha realizzato un videomessaggio affinchè il premier declini l’invito alla conferenza.
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