Altro che Rupe Tarpea e disabili a scuola che ‘disturbano’.
Ecco la lettera di una mamma, apparsa oggi sul Corriere, che raccolta la realtà quotidiana di chi vive con un familiare disabile:
Caro direttore,
sono la mamma di un ragazzo disabile che frequenta la seconda superiore all’Itsos «Albe Steiner» di Milano. Ecco come inizia l’anno scolastico 2010 per mio figlio affetto da tetraparesi: le ore di sostegno settimanali passano da 18 a 9; nessuno è disponibile a portarlo in bagno (perché tutto il personale è occupato …in altre mansioni), così spesso mi fermo io a scuola nell’orario scolastico per aiutare la scuola ad affrontare una situazione che sembra ingestibile.
Come si è arrivati a questo punto? Queste le risposte che ho ricevuto:
il preside ha fatto domanda al Comune e al provveditorato, documentando tutte le spese sostenute l’anno scorso, ma il rimborso che ha ricevuto è stato poco più che simbolico. In provveditorato mi hanno detto che «i ragazzi crescendo devono diventare sempre più autonomi» e che in ogni caso «mancano le risorse». Non mi resta, così mi hanno detto, che fare ricorso al Tar.
Ringrazio per il consiglio, ma… intanto? Ultima considerazione: ho iscritto mio figlio a questa scuola, dopo che in numerose altre mi era stato risposto: «Gentile Signora, la nostra scuola, purtroppo, non è in grado di accogliere suo figlio… si rivolga altrove, perché davvero non possiamo seguirlo come meriterebbe…». Devo concludere che anche l’Albe Steiner avrebbe dovuto rispondermi così?
Non ci sono insegnanti di sostegno, non ci sono aiuti alle famiglie dei disabili (nonostante lo si sbandieri ai quattro venti), anzi…si cerca anche di abbassare la soglia per l’assegno di invalidità, lasciando fuori chi è affetto da sindrome di Down.
Si fanno crociate in nome della vita lasciando poi che i problemi se li sbroglino i singoli familiari, che trascorrono esistenze costantemente in lotta con uno Stato che troppo spesso si gira dall’altra parte (fonte immagine).
Mentre, dopo il tam tam della rete, il ministro Gelmini svolge le sue ispezioni, ci uniamo all’appello lanciato dal professor Stefano Moriggi, riportato anche da Eleonora Bianchini su Internet e Politica.
Moriggi pone al professor Pini quattro domande:
Ci spieghi il docente di armonia, senza tergiversare, cosa intende esattamente quando afferma:
1) non esiste più selezione naturale
2) stiamo decadendo geneticamente
3) a cosa allude nel dettaglio quando parla di pseudoscienza autoreferenziale e senza bussole?
4) da ultimo, una curiosità meno epistemologica: quali sono gli organismi che non dovrebbero più campare?
Sarebbe bello se il professore del Conservatorio rispondesse.