E' stata sgominata una banda dedita all'usura che mieteva numerose vittime tra la provincia di Varese e quella di Milano.
Come leggiamo su Repubblica sono 30 le vittime accertate, alcune delle quali hanno rifiutato di collaborare con le forze dell'ordine per paura di ritorsioni.
Sono state arrestate cinque persone con l'accusa di usura, estorsione e riciclaggio. A capo dell'organizzazione ci sarebbe un pregiudicato originario di Catania, che trattava direttamente con coloro che avevano richiesto i prestiti.
Si trattava soprattutto di famiglie e piccoli imprenditori in difficoltà. La banda concedeva denaro con tassi di interesse che superavano il 200 per cento annuo.
Il giro d'affari superava i 500mila euro.
Ecco come operava la banda: per spingere le vittime a pagare il debito gli arrestati avrebbero minacciato violenze fisiche e azioni intimidatorie. Inoltre si facevano risarcire anche con prestazioni di lavoro gratuite e forniture di materiale edile.
Le indagini sono partite dalle vicissitudini di una vittima, che è stata costretta a trovare rifugio lontano da casa per sfuggire agli strozzini. Si sta indagando anche sulla compravendita di alcuni immobili, che forse sono stati ceduti per saldare i debiti.
Il denaro della banda veniva fatto girare in alcune imprese edilizie di proprietà dei componenti dell'organizzazione o in altre società compiacenti.