Una pioggia così, nelle prime due settimane di agosto, a Milano, non cadeva da prima dell'inizio del 1900 e la situazione climatica non sembra voler migliorare, almeno fino a domenica.
A rivelarlo – riporta Repubblica – è l'Osservatorio Duomo:
"I nostri archivi informatici arrivano solo fino al 1899 e da quella data non c'è traccia di piogge così consistenti: dal primo di agosto sono caduti 95.2 mm di acqua. Solo ieri, alle cinque di pomeriggio, eravamo già a quota 26.8 mm. Tantissimo".
Le abbondanti precipitazioni, come da copione, hanno provocato allagamenti in cantine e appartamenti, creato notevoli disagi sulle strade e ingrossato fino all'esondazione le rive dei due "osservati speciali" , Seveso e Lambro.
Il Lambro ha rotto gli argini ieri alle 8 del mattino, inondando di fango il parco Lambro, infilandosi – racconta il Corriere – nelle cantine del "Centro ambrosiano di solidarietà" in via Marotta e nel locale "Capanna dello zio Tom".
Si è provveduto immediatamente chiudendo ponti (via Vittorini e via dell'Aviazione) e strade (via Licata e via Fantoli), ammassando sacchi di sabbia lungo le rive della periferia Est della città, da via Palmanova fino a Ponte Lambro.
Ma la situazione più critica è in Brianza dove ben dieci famiglie di Renate sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni trovando ospitalità in parrocchia.
Su You Reporter trovate accurati video reportage della situazione a Monza e Renate.
Alle 5.30 del mattino di ieri – informa Repubblica – il Seveso superava 108 centimetri, per poi salire rapidamente a 148 e 188 centimetri fino oltre i 3 metri, quando il fiume è fuoriuscito allagando viale Cà Granda, in zona Niguarda.
La situazione di emergenza è rientrata alle 8, non appena i tecnici hanno aperto le saracinesche delle fognature permettendo, così, alle acque di rifluire.
La situazione è ancora allarmante e sotto stretta osservazione considerate le previsioni meteo che non lasciano ben sperare, almeno fino a domenica.
Rimane, però, da chiedersi di chi sia la responsabilità e se sia accettabile il fatto che emergenze di questo tipo si verifichino puntualmente a ogni abbondante precipitazione?
Marco Maria Donzelli del Codacons – riporta il Corriere -non sembra avere dubbi circa le responsabilità di esondazioni e allagamenti:
"La responsabilità è di chi non fa investimenti in canali scolmatori, vasche d'esondazione, pulizia degli alvei e delle fognature.
Non siamo di fronte a casi eccezionali, ma ad eventi che si ripetono da decenni".
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