Rosario Perri, assessore al Personale e alle società partecipate della provincia di Monza e Brianza, si è dimesso come segnala Repubblica.
Il suo nome era emerso nelle indagini della Dda di Milano sulla 'ndrangheta.
Come leggiamo su IlCittadino il nome di Perri (fonte immagine) è finito sulle carte insieme a quello del direttore dell'Asl 3 Pietrogino Pezzano. C'è un'intercettazione ambientale del primo, che parla con il figlio di un conto in Svizzera. Perri non risulta indagato, ma è stato intercettato più volte:
"Ascoltami bene, io ho soldi che non so cosa farmene…ho aperto pure un conto all'estero, a Lugano….
e ci devono mettere questi soldi, che c… me li tengo a fare in quei tubi, quanto meno poi domani se ne avete bisogno andate e li ritirate ve li prendete […] Certo che è un conto cifrato…Ma tu non ti devi preoccupare….li estinguo fra tre o quattro anni, quando ci sarà la sanatoria per rientrare i soldi dall'estero, li faccio rientrare"
La sanatoria, ricordate?
"Non ho ricevuto avvisi di garanzia e non sono indagato, ma ritengo opportuno evitare imbarazzi all’amministrazione"
Così si è difeso Perri.
Nell'informativa dei carabinieri l'ex assessore è messo in relazione con Candeloro Pio, finito in carcere. Per quanto riguarda Pezzano invece secondo gli inquirenti esiste una "reciproca disponibilità" tra il direttore della Asl e la 'locale' di Desio. Riporta IlCittadino:
"Pezzano chiede a uno degli arrestati di mandare delle piante in Calabria per conto suo. Il nome del dirigente Asl viene citato come persona da contattare per i lavori di installazione di condizionatori negli uffici di Cesano, Desio, Carate.
Si parla anche di un incontro tra Pezzano e due degli arrestati"
Il direttore però respinge ogni accusa.
Sempre in merito alla maxi-inchiesta che ha sgominato la cupola criminale che operava da anni in tutta la Regione, leggiamo sempre su Repubblica che in un'informativa del nucleo investigativo dei carabinieri di Monza è emerso anche il nome di Angelo Giammario, consigliere regionale del Pdl e sottosegretario della Regione Lombardia.
Si parla di lui in una telefonata tra Carlo Antonio Chiriaco e Cosimo Barranca nella quale si fa riferimento a denaro che "sarebbe dovuto giungere a Giammario per finanziarsi la campagna elettorale 2010".