Si prospetta una brutta estate per coloro che avevano prenotato le loro vacanze nei mesi scorsi con Viaggi del Ventaglio.
In seguito al crac del tour operator le associazioni dei consumatori sono scese in campo per difendere i turisti beffati e hanno chiesto una maggior tutela per i (non) viaggiatori.
Gli inquirenti, come leggiamo su Repubblica, stanno cercando di capire se ci sono eventuali profili penali relativi al fallimento che è stato dichiarato la scorsa settimana (fonte immagine). Secondo il Tribunale infatti c'è un buco da 200 milioni di euro.
I clienti intanto hanno sporto denuncia in procura.
Codacons ha presentato un esposto alle procure di Roma e Milano chiedendo alla magistratura di indagare a fondo per accertare le responsabilità e, come già detto, gli eventuali profili penali.
Codacons però ha nel mirino anche gli amministratori della società, le singole agenzie di viaggio, il liquidatore, il curatore fallimentare e la Consob. Sotto accusa il fatto che, nonostante la società fosse nellla black list già dal 2005, i pacchetti di viaggio sono stati venduti ugualmente.
L'Adiconsum invece propone la realizzazione di un fondo di garanzia a tutela dei viaggiatori gestito dall'Antitrust. Pietro Giordano, segretario nazionale, spiega che
"Si potrebbe realizzare un fondo paritetico alimentato con le multe comminate dall'Antitrust nei confronti delle agenzie di viaggio e dei tour operator e da quote, anche minime – un euro – a carico di tutte le aziende per ogni pacchetto viaggio venduto, compresi quelli messi in vendita dalle aziende online"
Il responsabile consumatori del Pd, Antonio Lirosi, e il responsabile turismo Armando Cirillo, hanno però commentato:
"E' a secco il Fondo pubblico di garanzia per il risarcimento dei turisti danneggiati dai fallimenti dei tour operator"
E si sono rivolti al ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla:
"Dopo le promesse di un anno fa del ministro, finora non mantenute, di occuparsi del rimborso dei danni subiti (per oltre 7 milioni di euro) dai circa 4.500 clienti di Todomondo che hanno presentato domanda al Fondo di garanzia, una sorte ben più grave sembra ora profilarsi per i turisti che hanno acquistato pacchetti con l'insolvente Viaggi del Ventaglio, secondo tour operator italiano.
A cosa serve il ministro del Turismo se le risorse disponibili sul Fondo nazionale per gli indennizzi dei turisti truffati (che ricordiamo esiste da quando, nel 1996, fu recepita nel nostro paese la direttiva comunitaria per la tutela dei consumatori che acquistano pacchetti turistici) ammontano soltanto a 248.000 mila euro, cioè spiccioli rispetto alle necessità? Evidentemente il ministro è soltanto interessato a realizzare spot milionari per Magic Italy e a continuare a spendere per il costosissimo portale Italia.it (circa 30 milioni di euro stanziati nel bilancio pluriennale)"
Intanto vi proponiamo qui il vademecum di Confconsumatori nel caso foste tra i clienti beffati.
ASSICURAZIONE DEL TOUR OPERATOR
Sarà necessario verificare innanzitutto se il Tour Operator aveva stipulato, come era suo obbligo ai sensi dell'art. 99 del Codice del Consumo, una polizza assicurativa per la responsabilità civile verso i consumatori per il risarcimento danni. Confconsumatori chiederà al curatore fallimentare notizie in merito e, in caso di riscontro positivo, potranno essere aperte le singole pratiche di risarcimento.
ASSICURAZIONE INDIVIDUALE
In secondo luogo il turista dovrà verificare se, a prescindere dalla superiore ipotesi, aveva stipulato una polizza assicurativa individuale, che prevedeva un eventuale risarcimento in caso di annullamento del viaggio.
E, in questo caso, potrà chiedere il rimborso delle somme pagate.
RESPONSABILITÀ DELL'AGENZIA
Una terza ipotesi è quella relativa alla responsabilità dell’agenzia di viaggi, che ha venduto il pacchetto turistico. Infatti costoro, quali operatori professionali del settore, erano a conoscenza delle condizioni in cui si trovava la società oggi fallita e non dovevano vendere i pacchetti turistici ai consumatori, avendo comunque l’obbligo di informarli delle condizioni in cui si trovava il Tour Operator.
Inoltre, anche le agenzie venditrici dei pacchetti turistici hanno l’obbligo, previsto dall’art. 99 del Codice del Consumo, di stipulare una polizza assicurativa. Il consumatore può quindi chiedere il risarcimento all'agenzia di viaggi che direttamente o tramite la propria assicurazione dovrà risarcire i danni. È bene spedire una raccomandata con ricevuta di ritorno contestando i fatti.
Altrimenti:
INSINUAZIONE AL PASSIVO
Insinuarsi al passivo del fallimento: lo si può fare anche con una semplice raccomandata a/r allegando copia di tutta la documentazione.
FONDO NAZIONALE DI GARANZIA
Presentare istanza al 'Fondo nazionale di garanzia' mediante raccomandata a/r indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo Ufficio per lo sviluppo del turismo e la gestione degli interventi Servizio IV "Assistenza alla domanda turistica e Vigilanza" Via della Ferratella in Laterano, 51 00184 ROMA.
Trovate moduli e ulteriori informazioni sul sito di Confconsumatori.