Categorie: Cronaca
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17 Luglio 2010 08:00

Monza, processo a Marcello Paparo: il boss è accusato di essere il mandante di due omicidi

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Continua a Monza il processo che vede Marcello Paparo, 45enne originario di Isola Capo Rizzuto, ed altre 14 persone indagate per associazione di tipo mafioso.

Il suo cognome è piuttosto noto, non solo in Brianza.

Paparo infatti, come leggiamo su IlGiorno, è ritenuto dagli inquirenti il boss della cosca omonima, legata alle cosche calabresi dei Nicoscia, Arena, Barbaro e Grillo-Perri. Barbaro avrebbe agito nell'hinterland milanese per insinuarsi nei grossi appalti di facchinaggio e trasporto in catene di supermercati con il Consorzio di cooperative Ytaka di Brugherio (fonte immagine).

I Paparo sarebbero anche implicati in grossi subappalti in nero di movimento Velocità delle Ferrovie dello Stato con la P&P di Cernusco sul Naviglio.

Il modus operandi della cosca era sempre lo stesso: minacciare e intimidire. Secondo l'accusa i Paparo avrebbero ottenuto illegalmente alcuni appalti inerenti ai lavori per la Tav e avrebbero minacciato responsabili di cooperative perché non volevano entrare in affari con il consorzio.

Il presidente di Sma, la catena di supermercati con la quale i Paparo avevano un contratto per trasporti e facchinaggio, ha raccontato, come riporta MbNews:

"Ho letto sui giornali che Paparo era indagato per associazione a delinquere in merito agli appalti per l'alta velocità.

Per questa ragione abbiamo ritenuto di rescindere il contratto e abbiamo contattato il fratello per una riunione. Quel giorno mi sono sentito intimidito e sotto pressione e mi è stato detto che avrei risentito della mia decisione"

Ma sulla testa di Paparo peserebbero altre accuse più pesanti: sarebbe coinvolto in due attentati.

Il primo attentato risale al 2 maggio del 2007: Onorio Longo, presidente del consorzio di cooperativa SAFRA di Milano, venne raggiunto alla coscia e alla tibia da tre colpi di pistola calibro 7.65 esplosi da un motociclista, con il viso coperto dal casco, che lo aveva affiancato mentre era alla guida della propria auto.

Paparo è ritenuto il mandante.

Il secondo attentato risale al 10 maggio 2007: per un errore di persona a Melzo un uomo venne ferito da un colpo di pistola al braccio destro esploso dal passeggero di una motocicletta. Costui aveva la stessa auto del vero obiettivo, Giovanni Apollonio, vicepresidente della cooperativa RAD di Cologno Monzese. La Rad si era rifiutata di associarsi al consorzio.