Me li ricordo bene i The Sun.
O meglio, mi ricordo dei Sun Eats Hours, il 6 settembre 2002, al festival Punkabettola. Un concerto entusiasmante, tanto che avevo comprato di corsa il loro disco dell'epoca, "Will". La loro energia, la loro carica, la loro determinazione (e, ovviamente, le loro canzoni) era palpabili.
"Suonare dal vivo è sempre stato il nostro pane quotidiano: noi nasciamo come una band 'da palco'. Suonare poi con dei 'mostri sacri' come Offsping e Vandals è stata un'esperienza incredibile, che ci ha lasciato davvero molto"
Otto anni dopo sono qui di fronte a loro: il nome è diverso ma la sostanza non è cambiata.
Il sound si è un po' addolcito, quello sì. Il loro nuovo disco si chiama "Spiriti del Sole", e diversamente dagli altri è cantato in italiano.
"Abbiamo sempre investito tutto nella band. Ad un certo momento avevamo anche finito i soldi. In questo progetto abbiamo creduto sin dall'inizio, e con il tempo i fatti ci hanno dato ragione"
Qui sotto il video in cui si raccontano.