Processo "Cerberus", siamo al capolinea.
A quasi due anni dagli arresti arriva il verdetto storico: i cinque imputati sono stati condannati a pene fino a 9 anni di reclusione, accusati di associazione mafiosa. Quattro di loro, come leggiamo sul Corriere, sono considerati le nuove leve del clan Barbaro-Papalia mentre il quinto è l'imprenditore milanese Maurizio Luraghi.
Quest'ultimo, condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, secondo l'accusa avrebbe messo a disposizione del clan Barbaro la sua azienda, la "Lavori stradali Srl".
Luraghi ha commentato la sentenza:
"Condannare me vuol dire condannare tutti gli imprenditori milanesi e lombardi e dire che sono collusi con la 'ndrangheta. Già non parlavano molto, e d'ora in poi non denuncerà più nessuno"
Salvatore Barbaro è stato condannato a 9 anni di carcere, mentre il padre Domenico, detto "l'australiano", e il fratello Rosario sono stati condannati a 7 anni. Mario Miceli inveve ha ricevuto una condanna a 6 anni.
Secondo le indagini del pm della Dda di Milano Alessandra Dolci il clan Barbaro avrebbe controllato i lavori di movimentazione terra nei comuni a sud del capoluogo lombardo e, in particolare, a Buccinasco, smaltendo anche rifiuti tossici nelle terre dei cantieri dove lavorava il clan.
Per Domenico, Salvatore e Rosario Barbaro il 30 giugno prossimo comincerà l'udienza preliminare relativa all' altra inchiesta che li vede coinvolti, la "Parco Sud".
Secondo l'accusa la famiglia Barbaro, erede dei due boss Rocco e Antonio Papalia, avrebbe operato nel settore immobiliare e nei cantieri nella zona sud di Milano.
Per fare questo potevano contare sulla spa dell'imprenditore Andrea Madaffari.
Dall'operazione era scaturito poi il nuovo filone di indagine che ha portato in carcere l'ex sindaco del Pd di Trezzano sul Naviglio Tiziano Butturini e il consigliere comunale del Pdl di Trezzano Michele Iannuzzi.
E adesso? E' ancora vero che le mafie a Milano non esistono?