UPDATE! 23 settembre
Fermati i due aggressori.
Il portale Gay.tv ha lanciato la notizia di un ennesima aggressione omofoba avvenuta in pieno centro ai danni di una coppia gay. Nella sera tra sabato e domenica scorsi si è verificata un’aggressione sia verbale che fisica vicino alle colonne di San Lorenzo come leggiamo su Corriere.
La coppia era accompagnata da due amiche e dopo essere stati insultati con frasi ignobili (“Brutti froci, datele a noi le ragazze tanto a voi non servono”) i ragazzi hanno risposto.
Evidentemente la reazione non è stata gradita e i quattro aggressori sono partiti alla carica con calci e pugni mentre una delle due ragazze ha ricevuto uno schiaffo in pieno volto.
Uno dei tre aggressori pare indossasse una maglietta con stampata una croce celtica.
Pierfrancesco Maran ha dichiarato:
"Siamo vicini ai ragazzi aggrediti ma ora servono fatti concreti. A questo clima di intimidazioni e discriminazioni bisogna finalmente rispondere approvando la legge contro l'omofobia.
Abbiamo fiducia nelle forze dell'ordine perché individuino al più presto i responsabili di questa nuova aggressione ma vogliamo che venga approvata anche la mozione 'lotta all'omofobia' in Consiglio Comunale perché tutte le istituzioni devono essere in prima linea per cancellare queste discriminazioni"
Marco Mori, presidente del C.I.G., ha aggiunto:
"Arriva il caldo che dà alla testa dei soliti fanatici esagitati che non sanno stare in società e di fronte a fenomeni che non comprendono e non conoscono reagiscano con l'unica argomentazione legittimata da chi ci governa in questo momento: odio per tutti quelli che sono diversi.
I mandanti culturali delle aggressioni verso le persone lesbiche, gay e trans sono noti: gerarchie vaticane, politici fascisti di ieri e oggi, fanatici autonomisti. Chi semina odio si ritrova ad amministrare odio. Siamo in piena emergenza omofobia: occorre un decreto legge ora"
Un episodio davvero indegno per la nostra città. Il 12 giugno la comunità lgbt sarà in piazza con un pride a partire dalle 16 in Piazza Castello. Ecco uno stralcio del comunicato che si può trovare sulla pagina Fb dell'evento:
"Siamo considerati come dei cittadini di serie B: l'Italia è tra i pochi paesi in Europa in cui non sono riconosciute giuridicamente le nostre unioni e i nostri amori […] Assistiamo invece al proliferare di atteggiamenti e comportamenti transfobici, lesbofobici e omofobici, di fronte al complice silenzio dei media […] Ne abbiamo abbastanza della laicità calpestata in favore di politiche di sottomissione a credenze religiose e integralismi di ogni specie che si vogliono innalzare a valori comuni obbligatori per tutti"