I bambini le cui famiglie non hanno provveduto a pagare tutte le rate della mensa scolastica (fonte immagine) non potranno usufruire del servizio, quindi o si porteranno il cibo da casa o dovranno allontanarsi mentre i compagni di classe in regola con i pagamenti consumeranno il menu del giorno.
I moduli per la refezione scolastica del prossimo anno riportano in calce la scritta in grassetto:
"Non potranno accedere al servizio di refezione, a partire dall’anno scolastico 2010-2011, tutti coloro che alla data dell’iscrizione risulteranno inadempienti al pagamento delle quote di contribuzione per gli anni pregressi".
Una decisione destinata a sollevare un polverone anche perché risulta sempre difficile accettare che le colpe – se di colpa si tratta -dei genitori ricadano sui figli e che un atto di emarginazione possa essere legittimato dalle autorità scolastiche.
Tuttavia, la scelta – concordata fraPalazzo Marino e Milano Ristorazione milanese – è il frutto di un credito pluriennale di sette milioni di euro per le rette non pagate, come ricorda – informa Repubblica – anche l'assessore alla Salute, Giampaolo Landi di Chiavenna:
"È l’unico modo che ci resta per responsabilizzare i genitori che non pagano e che pensano di farla franca. Chi non paga grava sull’intera collettività e penalizza chi è in regola. C’è chi usa il servizio gratis e noi vogliamo avviare un percorso di legalità importante".
E chi non ha veramente i mezzi economici per pagare le mensilità della mensa, perché magari qualcuno in famiglia è rimasto senza lavoro?
Milano Ristorazione fa sapere che:
"Ci sono nove mesi di tempo, da adesso fino all’inizio del prossimo anno scolastico, per mettersi in regola. Chi ha problemi economici può chiedere l’esenzione o il pagamento in misura ridotta, se ha i requisiti".
Ci chiediamo però se non sia forse il caso di informare tutti i genitori in maniera esaustiva non solo sui rischi che corrono non pagando le rate della mensa ma anche su come fare per ottenere esenzioni e tariffe ridotte.