Proprio ieri l'assessore regionale all'Ambiente, Massimo Ponzoni, è stato ascoltato in commissione Ambiente sulla questione delle bonifiche e in particolare su quella di Santa Giulia, finita nell'occhio del ciclone dopo l'arresto dell'imprenditore Giuseppe Grossi e di altre persone accusate di riciclaggio.
Nel corso delle indagini sui fondi neri e sulle presunte fatture gonfiate si è preso in esame anche un altro filone: quello dello smaltimento illegale di rifiuti tossici.
Insomma, l'inchiesta si sta allargando per scoprire se la 'pulizia' dei terreni dell'area Montecity è stata condotta in modo corretto. Ed è proprio quello che ha cercato di chiarire in commissione Ambiente.
L'assessore ha elencato l'iter tecnico che porta all'assegnazione degli appalti e i controlli esercitati: nell'ambito del quadro d'intervento deciso dalla Regione i contributi vengono erogati ai Comuni.
"In base alla legge 152, alla Regione spettano solo controlli di tipo tecnico e gestionale, ovvero la fatturazione con le aziende e il controllo di contributi che vengono dati alle amministrazioni comunali, i quali poi tramite gara d'appalto scelgono gli operatori privati"
Sono poi le singole amministrazioni comunali a indire le gare d'appalto per i lavori (fonte immagine).
La Regione può decidere in un secondo momento una eventuale "rimodulazione degli esborsi".
Infine tocca all'Arpa disporre la "verifica tecnica di adeguatezza e congruità degli interventi operati".
Leggiamo su IlGiornale qualche dettaglio sulla procedura attuata per Santa Giulia: l'assessore ha precisato che dei 618 siti di bonifica di interesse regionale, sono 17 quelli in cui sta operando la Sadi spa, la società del gruppo 'Green holding' che fa capo all'imprenditore in carcere.
Dei 7 siti di interesse nazionale in Lombardia, 4 sono in mano a Grossi.
Ma nel mirino degli inquirenti ci sono anche altre aree. Dei 4 siti di interesse nazionale 2 sono già finiti sotto inchiesta:
– ex Sisas di Pioltello
– ex Falck di Sesto San Giovanni
Nel primo caso i costi vennero stimati in 120 milioni di euro da una perizia di Claudio Tedesi. Mentre quella fatta dal gruppo creditore di Sisas, la Air Liquide, parla di meno della metà dei 120 milioni pretesi e ottenuti da Grossi.
I terreni ottenuti in cambio dall'imprenditore avrebbero avuto un valore non di 19 milioni, ma di 94.
Ponzoni garantisce che la Regione "non ha erogato alcun contributo aggiuntivo alla società di Grossi" per questa bonifica. Lo stanziamento di altri 32 milioni è stato fatto "solo a garanzia e nel caso in cui il procedimento di autorizzazione commerciale di grande superficie di vendita non fosse andato a buon fine". Anche gli altri 12 milioni previsti nella delibera "sono serviti per accelerare la chiusura dei lavori al 30 settembre 2010".
Nel secondo caso invece la vicenda avrebbe "risvolti commerciali e legali non chiari", come spiega il gip.
Per l'opposizione tutte queste spiegazioni sono state poco convincenti. Spiega Carlo Monguzzi del gruppo Verdi e Democratici:
"Ho chiesto all'assessore Ponzoni quattro semplici e chiare domande a cui non ha risposto.
Ho chiesto come mai tutte le principali bonifiche attualmente in corso in Lombardia siano eseguite solo da Giuseppe Grossi, finito in carcere con l’accusa di truffa e riciclaggio per la bonifica di Santa Giulia.
Ho chiesto poi perché tutte le direzioni dei lavori di bonifiche condotte dalla holding di Grossi siano state affidate all’ingegner Claudio Tedesi.
Ho chiesto anche se sia naturale che l'assessore alle bonifiche sia socio in affari, come è avvenuto fino a pochissimo tempo fa, di Rosanna Gariboldi, in carcere con l'accusa di riciclaggio dei fondi neri di Giuseppe Grossi.
E infine ho chiesto perché Regione Lombardia abbia messo a disposizione con la delibera del giugno scorso, quando l'inchiesta su Santa Giulia era già nota, 12 milioni di euro a Grossi per accelerare la bonifica Sisas quando già si sapevano le dichiarazioni del collaboratore del Grossi, finito agli arresti, che diceva che alla Sisas si poteva applicare lo stesso sistema fraudolento applicato a Santa Giulia.
E' un regalo?"
Anche Mario Agostinelli di Unaltralombardia (Sinistra e Libertà) ha criticato Ponzoni:
"Che relazione c'è tra i Comuni sul cui territorio si realizza la bonifica e la giunta regionale, nel momento in cui l'appaltatore chiede somme più elevate, magari a seguito di sovrafatturazione? Insomma, chi è responsabile della concessione di maggiorazioni del contributo pubblico richiesto dall'impresa che ha in carico la bonifica? E chi fa i controlli al riguardo? Anche in questo caso non è stata fatta chiarezza.
L'intervento dell'assessore in Commissione non ha fugato dubbi, ma ha sollevato nuove domande"
Di sicuro ci aspettano altre sorprese sulla vicenda, che sta assumendo sempre più i contorni di una 'nuova tangentopoli'.
0 Post correlati La cara vecchia Milano non si smentisce mai: la neve e la metro 1 che si rompe ‘Ndrangheta e operazione ‘Infinito’, si va verso il maxiprocesso per i 174 arrestati di luglio Bazzega e Ferrandi ai giardini di via Stendhal: un esempio di dialogo oltre l’odio degli Anni di Piombo Stazione Centrale, attive le tende riscaldate della Protezione civile per i senzatetto