Oggi pomeriggio ci sarà un vertice in Prefettura tra il ministro Roberto Maroni e i sindaci delle grandi città sul tema dei rifugiati politici.
Si parlerà della proposta lanciata dal sindaco Moratti dopo i cortei delle scorse settimane: si pensa a un tetto regionale di rifugiati in modo che ogni città e regione faccia la sua parte. Intanto però è già stata buttata una bella "patata bollente" che ancora una volta si chiama Centro islamico di viale Jenner.
Le vicende del centro lo scorso anno come ricorderete bene hanno tenuto banco tutta l'estate per la questione della preghiera del venerdì, che in viale Jenner provocava diversi disagi: i fedeli infatti considerato il loro numero erano costretti a pregare sul marciapiede esterno al Centro.
Erano poi stati spostati prima al Vigorelli e poi al Palasharp.
Per la prima volta Filippo Penati e la Lega si trovano d'accordo. Penati attacca
"A un anno dalle promesse del Comune e del Governo il Centro islamico non si è spostato e presto tornerà anche la preghiera del venerdì. Bisogna trasferirlo. È ormai una scelta obbligata ed è un impegno che Maroni e De Corato si erano assunti quasi un anno fa"
Davide Boni aggiunge
"Il Governo ha dato la sua piena disponibilità a risolvere la situazione.
Anche noi come Regione abbiamo fatto tutto quello che era di nostra competenza. Ora tocca al Comune fare la sua parte. Il sindaco Letizia Moratti ha pieni poteri per firmare un'ordinanza e far chiudere viale Jenner. Non è il problema del luogo di culto. L'Asl ha fatto una serie di rilievi sullo stato dei locali. Basta mettere nero su bianco quanto riportato dalla Asl e provvedere alla chiusura"
Adesso toccherà al Comune decidere.
Intanto il presidente del centro culturale di viale Jenner, Abdel Amid Shari è insospettito
"Noi eravamo d'accordo con il prefetto di far passare questo periodo di campagna elettorale sotto silenzio. Ma non vorrei che proprio a ridosso delle elezioni qualcuno ci voglia utilizzare per i propri elettorali. È strano: Penati per 5 anni non si è accorto della nostra presenza se non l'anno scorso. E la Lega sta facendo il suo mestiere. Non per risolvere un problema sociale ma perché vuole utilizzare i musulmani 'cattivi' per avere qualche voto in più.
Noi siamo disponibili al dialogo, ma non possiamo trasferirci se non ci troviamo di fronte a una proposta seria. Sicuramente non moriremo davanti a viale Jenner 50 ma ci facciano una proposta non propagandistica che contempli soddisfazione per la comunità islamica e per la popolazione milanese"
Torniamo sempre lì, la location.
Ogni volta che si ipotizza una zona per collocare la comunità di viale Jenner insorgono puntualmente sindaci o residenti.
Sistemiamoli in qualche posto, ma dove? Luciano Muhlbauer, capogruppo regionale del Prc, commenta
"Il tema religioso stia fuori dalla campagna elettorale e le istituzioni presenti sul territorio si assumano sin d'ora l'impegno di convocare, dopo le elezioni, un dialogo cittadino, al fine di individuare in tempi ragionevolmente brevi la o le sedi perchá i milanesi di fede musulmana possano disporre di un luogo di culto idoneo. Questa è l'unica strada percorribile per trovare delle soluzioni […] il problema dell'assenza di luoghi di culto islamici adatti ad accogliere il numero di fedeli presenti in città non riguarda soltanto viale Jenner, ma anche via Padova e altri luoghi.
Invocare di nuovo unicamente chiusure, senza indicare alternative realistiche, è irresponsabile e ipocrita, è come giocare con il fuoco […] a Milano mancano i luoghi di culto per ospitare i fedeli di religione islamica"