Erano decisi a farsi asoltare e a presentare le loro ragioni il centinaio di immigrati provenienti dallo sgombero del residence abbandonato "Leonardo da Vinci" di via Senigallia a Bruzzano (foto Repubblica della notte passata all'ex Paolo Pini).
Sono partiti ieri pomeriggio da corso Venezia fino a Piazza San Babila e sono passati anche tra Montenapoleone e corso Vittorio Emanuele, creando un certo scompiglio tra i commercianti attoniti. Un fuoriprogramma per il Fuorisalone come lo chiama il Corriere. Che non ha reagito benissimo
"Una vergogna. Tutto bloccato. Una figuraccia internazionale. Clienti in fuga. Visitatori che hanno disdetto. Affari saltati"
Volevano arrivare in Duomo, ma la polizia glielo ha impedito per problemi di ordine.
Risultato: sit in improvvisati sia in corso Venezia (dove il corteo si è fermato per un paio d'ore) sia in San Babila (dove è stato organizzato un sit-in durato fino a tardissima serata).
Non c'è stato verso di convincerli ad accettare il ricovero in un dormitorio. Un investigatore rivela al Corriere
"Li guardi. Molti hanno cambiato i pantaloni, rispetto a ieri. Sono puliti. Hanno scarpe pulite, giacche pulite, chi li indossa ha anche berretti puliti.
Cosa le voglio dire? Che qui ne abbiamo parecchi che un alloggio ce l'hanno. Mi dia retta"
Maurizio Di Rienzo, capo dei commercianti di corso Vittorio Emanuele ha detto
"Una vergogna. Ma lo sa lei da quanto tempo avevamo preparato questa giornata di Fuori Salone? Una giornata vergognosa. Investimenti e progetti buttati via. Non si può, dai"
Il corteo era diretto poi verso Corso Magenta, dove c'è la sede di un ufficio dell'Unione Europea e al grido di "chiediamo al governo italiano di rispettare i nostri diritti" e "keep our right".
I migranti volevano chiedere all'Unione Europea dove siano finiti "i milioni di euro che ha dato all'Italia, destinati ai rifugiati politici". Ma alla fine non se ne è fatto nulla e hanno passato la notte nuovamente all'aperto.