E' amato e odiato il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta.
Amato da tutti i suoi ammiratori che abbiamo visto ieri allo store Mondadori in Piazza Duomo accorsi per farsi firmare una copia del suo ultimo libro, "Rivoluzione in Corso".
Odiato dai veri "fannulloni" (che sono "costretti" a lavorare con giudizio, tenuti "sotto controllo" da tornelli, emoticon e visite fiscali) e da chi lavora da una vita con grande senso del lavoro e si sente vessato e ipercontrollato per le colpe di pochi (i veri "fannulloni" di cui sopra).
Brunetta è anche artefice anche dell' "Operazione Trasparenza" sugli stipendi dei manager, cosa che sta creando a Milano (e non solo) molto scompiglio.
Il ministro ha anche un blog, Twitter, Facebook e anche un canale su Youtube…un vero ministro 2.0 come viene definito.
E' ben consapevole dell'importanza della rete tanto che tramite il suo sito ha un costante rapporto con gli utenti che gli scrivono e gli inviano critiche e suggerimenti.
Persino pochi mesi dopo l'inizio del suo mandato Brunetta aveva anche voluto prendersi in giro organizzando un concorso online per vignette satiriche come ricorderete.
Abbiamo incontrato il ministro qualche minuto prima dell'inizio della sessione di autografi delle copie del libro e abbiamo parlato con lui del suo rapporto con la rete. Ecco la nostra videointervista