Che l'Expo sarà una grandissima rivoluzione urbanistica per la città lo si sapeva già da tempo, e lo sapevano bene quelli che subito si sono schierati contro la "colata di cemento".
Dopo la nomina di Stanca si è passati direttamente alla fase "progettazione". Ci sono 25 grandi aree destinate a cambiare volto come racconta bene l'articolo di oggi di Repubblica.
Zone da recuperare come caserme e scali ferroviari dismessi, e zone che saranno liberate (come il Tribunale e San Vittore che saranno spostati sulla Cittadella della Giustizia), l'Ippodromo e l'Ortomercato.
Ma la Lega si schiera contro la "colata"
"sarebbero nove milioni di metri quadrati di terreni a rischio cemento: troppi.
Vogliamo un incontro con Guido Podestà: quei nove milioni devono essere dimezzati"
Oltre a quello ci sarà un altro problema: cosa fare con le aree espositive una volta finito Expo? La Moratti aveva già in mente una consultazione con i cittadini in merito, ma si comincia a pensare a una Città del gusto e l'intero Ortomercato che cambierebbe così collocazione.
Per la Città del gusto si pensa a via Lombroso, sui 132mila metri quadrati dell'ex macello.
Di conseguenza tutti i Mercati Generali dovranno essere trasferiti a Rho-Pero.
Ma bisognerà permettere ai proprietari di quel milione di metri quadrati di costruire altrove.
Invece il progetto che cambierà faccia all'Ippodromo, con residenze di lusso e negozi non piace proprio per niente a Salvini della Lega,
"Un'ipotesi che per noi non è neanche in discussione"
Troppo cemento secondo loro. Chiedono infatti più verde.
L'assessore allo Sviluppo del territorio, Carlo Masseroli, spiega
"Milano ha settemila residenti per chilometri quadrato: è già abbastanza.
Ed è soltanto alla fine del lavoro che uscirà un progetto condiviso. Prima non c'è nessun numero. Anche le aree sono soltanto proposte: sarà il tavolo a scegliere se trasformale in decisioni"
Anche Carlo Fidanza rassicura
"Non procederemo per forzature. Siamo stati i primi a chiedere la condivisione di tutta la maggioranza: la Lega smetta di fare campagna elettorale agitando lo spauracchio del cemento"