I dipendenti del call center di Omnia Group di via Breda 176 non prendevano lo stipendio ormai da due mesi.
Aspetta uno, aspetta due, aspetta tre, monta la tensione e la rabbia (foto Panorama)
"Adesso basta! Li vogliamo qui. In mezzo a noi. E ce lo vengano a spiegare con parole loro come mai non ci sono stati pagati gli ultimi due mesi di stipendio"
Alla fine hanno deciso di reagire in pieno "France style". Una cinquantina di operatori hanno lasciato il lavoro e sono scesi in cortile sotto le finestre del direttore generale Fernando Ruzza per farlo scendere e ottenere subito spiegazioni sui mancati pagamenti.
Il manager ha capito la situazione e ha accettato l'invito a partecipare all'assemblea
"Non mi sono certo sentito in pericolo o accerchiato. Anzi, devo ringraziare dipendenti e sindacati per la correttezza del confronto"
Silvana Tranquillo del sindacato ha spiegato, come scrive il Corriere
"Abbiamo capito subito che di fronte a colleghi che non riescono ad arrivare alla fine del mese, che non hanno più soldi per pagare il mutuo e gli alimenti all'ex moglie, le formalità del confronto sindacale non potevano essere mantenute.
L'idea di chiedere un incontro e aspettare era improponibile. Le risposte servivano subito. Per calmare gli animi. Chi lavora a tempo pieno in Omnia guadagna tra 950 e 1.100 euro. Quando si vive con così poco basta una busta paga che salta per metterti in difficoltà. Era da tempo che gli stipendi venivano pagati in ritardo. Ma stavolta si sta andando troppo per le lunghe. Tanto per rendere l'idea, c'è gente che trova difficile fare il pieno per raggiungere il posto di lavoro"
Nella sede di via Breda di Omnia Group lavorano circa 800 persone e l'ultimo bilancio, approvato martedì, è in rosso.
Ruzza ha spiegato ai dipendenti che
"Abbiamo messo le premesse per il rilancio dell’impresa. Un paio di settimane fa è entrato in azienda un socio austriaco che si farà garante per ottenere la liquidità necessaria a pagare subito gli stipendi. Non solo. E' già prevista la ricapitalizzazione dell'impresa. Siamo un settore ad alta intensità di lavoro. Se le banche chiudono i rubinetti, nelle aziende come la nostra i flussi di cassa ne risentono subito.
Mettendoci in difficoltà"
Per ora il via ai pagamenti è stato dato, ma è crisi nera nelle aziende per la cgil che rilancia l'allarme. La tensione nei posti di lavoro è ancora troppo alta e potrebbe sfociare anche in altre aziende.