Categorie: Cronaca
|
26 Marzo 2009 10:45

Appalti Expo: il rischio di inflitrazioni della 'ndrangheta è alto secondo Antonio Ingroia, pm antimafia di Palermo

Condividi

Si parla ancora di 'ndrangheta e Commissione Antimafia (che dopo essere stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale era stata bocciata sia dalla Moratti che dal prefetto Gian Valerio Lombardi) a Milano intanto che Roberto Saviano, l'autore di Gomorra (che in una parte del libro ha parlato proprio del capoluogo meneghino) appare da Fazio su Rai 3 come raccontano Blogosfere Politica e Società e Teledicoio.

Qualche giorno fa era stato sgominato un imponente giro di 'ndrangheta dietro appalti e aziende legate ai lavori per l'Alta Velocità per cui la preoccupazione in vista degli appalti Expo (che ancora non sono partiti, ma già sono in pericolo) cresce. Ne è la prova una recentissima intervista di Klaus Davi al pm antimafia di Palermo, Antonio Ingroia.

"Mi pare piuttosto che l'approccio degli amministratori del Nord sia, come al solito, di sottovalutazione e convivenza: sottovalutazione, nel senso che si pensa che le organizzazioni e la criminalità organizzata siano fronteggiabili con l'azione della sola magistratura, senza il sostegno della pubblica amministrazione; convivenza, perché si pensa che un' eventuale presenza di interessi mafiosi sia compatibile con il sistema, senza capire che più tolleri la presenza della mafia e più la mafia ti toglie spazio e ti trasforma in suo strumento"

Qui il video con lo stralcio dell'intervista
 Ingroia smentisce di aver indicato nomi e cognomi di amministratori del Nord come riporta anche il Corriere, ma la situazione è preoccupante.  Il sottosegretario Roberto Castelli è rimasto sconcertato
 "Le parole di Ingroia sono offensive e sconcertanti.

In qualità di lombardo e di sottosegretario alle infrastrutture, mi sento toccato dalle affermazioni di questo magistrato. Nessuno in Lombardia sottovaluta il fenomeno della mafia e della 'ndrangheta. Anzi, siamo angosciati da questo cancro che ci è stato 'regalato' da una irresponsabile politica del confino. Da ex Ministro della Giustizia ricordo al dottor Ingroia, che da semplice procuratore aggiunto, non ha titolo per ritenere che debba essere interpellato dagli amministratori milanesi.

Ricordo che competenti su Milano sono la Direzione nazionale antimafia, la locale sezione distrettuale antimafia e la Procura milanese"

Non manca un attacco più o meno velato alla regione "Se Ingroia sa qualcosa faccia nomi e cognomi. È suo dovere istituzionale segnalare reati o ipotesi di reato che possono eventualmente non essere conosciute da noi oppure possono anche esserlo. Ma ci sembra che non dimostri una sufficiente conoscenza della realtà delle istituzioni lombarde né del loro costante e forte impegno contro ogni forma di illegalità" Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio, prende sul serio l'allarme "L'Expo 2015 è una grande sfida, un grande impegno che deve avere anche una dimensione etica nel rispetto delle regole.

In questo quadro le istituzioni sul nostro territorio hanno già attivato una serie di procedure, e altre sono in programma, per favorire la trasparenza, la conoscenza delle imprese, l'onestà del loro operato"  Se la commissione non si può fare per "mancanza di competenze" forse sarebbe il caso di muoversi in un altro modo, ma almeno di prendere a cuore il problema.