Il Comune di Milano si sentirà male solo al pensiero.
Due notizie avvalorano l'ipotesi sempre sostenuta dal blogger Alessandro Merolla di Dallapartedichiguida e dal leghista Matteo Salvini: i cartelli di corso Magenta che indicano l'inizio della Ztl somigliano davvero a quelli Ecopass e quindi creano confusione.Confusione che ha fatto collezionare a migliaia di automobilisti e motociclisti centinaia e centinaia di multe per essere passati dai varchi senza sapere che non potessero farlo. Alessandro Merolla spiega che
Nei motivi a sostegno, il ricorrente ha eccepito, in ordine alla istituzione e regolamentazione dell'Ecopass e delle nuove strade riservate alla circolazione dei mezzi pubblici, l'insufficienza di informazioni all'utenza, l'erronea collocazione del segnale indicante il divieto di circolazione nelle strade riservate ai mezzi pubblici che non consente la sua percezione, la concomitanza della collocazione con il segnale indicante la zona sottoposta a Ecopass e la contestuale introduzione sia del secondo che del primo divieto, tale da ingenerare confusione ed errore di valutazioni
Sotto accusa però ci sono molte altre strade per le quali molti cittadini hanno fatto ricorso presso i Giudici di Pace, ricoprendoli letteralmente di richieste.
Matteo Salvini aveva presentato i primi dati positivi sui ricorsi accettati (qui i video del nostro ultimo incontro): alcuni ricorsi erano stati già accolti, alcuni per una parte delle multe mentre altri hanno vinto tutti i ricorsi.
Dopo qualche mese il risultato è questo: per tre giudici di pace su quattro quei cartelli sono fuorilegge, e le contravvenzioni vengono annullate oltre a corso Magenta anche in via Lamarmora.
Si deve tornare a una legge del 1999 come spiega Repubblica:
la telecamera può sanzionare chi entra nelle zone a traffico limitato, ma non nei varchi aperti solo al trasporto pubblico.
Lì ci vorrebbe anche un vigile con penna e blocchetto
Palazzo Marino proverà però a contrastare la valanga di ricorsi e invierà dieci funzionari nei tribunali, facendo valere le pretese del Comune nelle udienze. Vito Dattolico, coordinatore dei giudici di pace, spiega
"che Palazzo Marino finalmente accolga l'invito a presentarsi in aula è positivo, ma non penso che questo cambierà le sentenze. Dei circa 2mila ricorsi per le multe ai varchi Atm arrivati da luglio a oggi, 1.500 sono stati accolti perché la maggioranza dei giudici ritiene che le telecamere non siano abilitate a darle"
I magistrati che invece hanno rigettato i ricorsi si sono riferiti a una sentenza della Cassazione dell'anno scorso che cancella la distinzione fra Ztl e "varco riservato", e ammette la possibilità di multare con le telecamere.
I capi sezione dell'ufficio si dovranno incontrare per arrivare a una linea comune. Una soluzione sarebbe di far pagare a prezzo triplo la prima multa per poi cancellare le altre.
Chi invece ha la quasi certezza di non pagare sono i motociclisti che erano abituati a passare nelle corsie preferenziali e hanno continuato a farlo.