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Nuovi stupri in città, uno alla Bovisasca e uno a Sesto San Giovanni. Cosa fare per fermarli?

Forse forse continuare a parlare di stupri e violenze sulle donne non fa poi così male. Purtroppo nel giro di due giorni due nuovi casi. Il primo è avvenuto sabato alle sei di sera ai giardinetti di via Cascina dei Prati, alla Bovisasca ai danni di una studentessa di 19 anni che abita nella zona (foto Milanomia).

La ragazza aveva passato il pomeriggio con un'amica e stava tornando a casa attraverso i giardinetti che si affacciano su via Cerkovo quando, con una scusa banale, un uomo la aggredisce.

"Ero ferma lì a fumare, un ragazzo di circa 25 anni si è fermato, mi ha chiesto l'ora, poi mi ha aggredito. Non sono riuscita nemmeno a gridare, forse qualcuno avrebbe potuto sentire"

E' riuscita a tirargli un pugno ma la sua forza ha avuto il sopravvento. La giovane è tornata a casa sotto shock e tra le lacrime ha raccontato tutto alla mamma che l'ha subito accompagnata al pronto soccorso del Niguarda. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire il fatto anche pattugliando la zona, ma finora nulla di fatto.

Solo sabato due cugini di 19 e 20 anni peruviani sono stati arrestati per aver abusato di una ragazza di 17 anni a Sesto San Giovanni.

Riccardo De Corato chiede un giro di vite

"La legge attuale è troppo morbida e non incute paura agli stupratori, quasi sempre stranieri e clandestini, che una volta acciuffati si ritrovano già a casa dopo qualche giorno. Già l'ex ministro degli Interni Giuliano Amato aveva chiesto pene più dure e processi per direttissima. Ora con l'obbligo della custodia cautelare in carcere per chi si rende responsabile di stupri, il decreto sicurezza ha intrapreso la strada giusta: solo misure più rigorose possono fungere da vero deterrente e contrastare più efficacemente questi reati"

Certezza della pena sì, e giro di vite sì, ma ricordiamo che gli stupri vengono commessi in egual misura da italiani e stranieri. Bestie, punto, di qualunque nazionalità essi siano.

Uno stupro commesso da un italiano è grave alla stessa stregua di uno commesso da uno straniero, sia ben chiaro. La terribile vicenda di Brescia ne è un esempio, come anche lo era stato lo stupro di Capodanno: ragazzi italiani e di buona famiglia che chissà perchè perdono la testa e stuprano. Anche un sindaco è finito nei guai proprio per questo crimine orrendo.

Forse è anche peggio quando succede in un mondo vicino al nostro: speriamo nel nostro profondo che chi commette questi atti sia straniero, lontano, non chi ci sta vicino e sembra tanto una brava persona. Non ci piace che il nostro mondo venga inquinato da brutti fatti come questi.

Vi ricordiamo quindi la nostra inchiesta sulla violenza contro le donne: lo spunto arrivava dallo stupro sul Passante Ferroviario di una donna di 29 anni e l'aggressione di una ragazza di 25 anni a Quarto Oggiaro, avvenuto nel suo garage di casa.  

Erano state proposte le interviste che abbiamo raccolto da milanesi e pendolari (tra Piazzale Loreto, una fermata dell'autobus e un treno) sulla loro percezione di sicurezza, soprattutto se viaggiano di sera e da sole e poi l'intervista alla dottoressa Alessandra Kustermann, responsabile del servizio di Diagnosi prenatale e del Centro soccorso violenza sessuale dell'ospedale Mangiagalli.

Oggi invece arriva l'intervista alla fondatrice di Telefono Donna, Stefania Bartoccetti. La violenza sulle donne, soprattutto quella domestica, purtroppo è una piaga ancora molto diffusa.

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