Mentre c'è chi parla di un'Expo indietro di ben sei mesi, come racconta IlGiorno, la rivista di finanza Capital dedica un ampio dossier sull'evento che terrà occupata la città di Milano da qui ai prossimi sei anni e mezzo (togliendo i sei mesi per decidere le poltrone).
Lasciando da parte per un attimo le baruffe su Paolo Glisenti tra Letizia Moratti e Roberto Formigoni, e poi le accuse di Filippo Penati, l'Expo si rivela, come già abbiamo accennato in diversi post, un'ottima occasione di guadagno sotto molti punti di vista.
Tutta la Lombardia è coinvolta, e con essa, i più grossi imprenditori. Come già si accennava ci sono moltissime cose da fare e se stiamo e vedere sei anni e mezzo non sono poi così tanti.
Specialmente per quanto riguarda le infrastrutture per le quali basta un nulla per fermarsi, come ad esempio il ricorso al Tar per la Tem.
Anche perchè i progetti dovranno essere conclusi almeno per il 2014, un anno prima dell'inizio dell'evento. E per ottenere lo sviluppo economico che ci si aspetta bisogna indubbiamente tirarsi su le maniche.
Milano uscirà completamente rivoluzionata in molti suoi quartieri partendo dall'Expo Gate, il quartiere di Porta Nuova.
Poco distante sorgerà la nuova sede degli uffici della Regione, che dovrebbe essere pronto entro l'anno prossimo. Nella stessa zona si dovrà riqualificare il quartiere Isola, Garibaldi-Repubblica e Varesine, zone nel cuore della città ma un po' abbandonate a se stesse. Le spese per questa riqualificazione urbanistica si aggirano intorno a 2miliardi di euro, prevalentemente provenienti da privati e nell'area sorgeranno case, uffici, edifici commerciali e naturalmente un grandissimo parco pubblico.
Non dimentichiamo infatti che uno dei punti forti per l'assegnazione dell'Expo è stato appunto la salvaguardia dell'ambiente.
Anche la Bovisa subirà diverse modifiche, così come Citylife e la nuova zona fiera Rho-Pero. Alcuni lavori per recuperare spazi sono già stati fatti (come l'abbattimento di una parte della vecchia Fiera). La Bovisa poi dovrà diventare un vero e proprio polo scientifico. In progetto ci sono anche Santa Giulia, la Città della Cultura, il Naviglio navigabile, Portello, San Siro, il Polo della Sanità, e la Città del Cinema a Bicocca.
Una delle conseguenze maggiori della riqualificazione sarà l'aumento del valore degli immobili. E già molti si fregano le mani. Alcuni addirittura hanno precorso i tempi e hanno indicato nei cartelli "vendesi" degli immobili la dicitura "Zona Expo". Cosa che però un po' preoccupa chi tiene presente i cittadini meno abbienti. Molto forte la polemica sul rischio di creare quartieri "in" con intorno zone meno felici.
Ci sono anche in cantiere (in tutti i sensi) le varie infrastrutture (Tem, BreBeMi, Pedemontana, i vari collegamenti ferroviari, metropolitane ecc).
Anche se solo per la metà sono state finanziate.
Ma a parte questo Capital parla anche della possibilità di impennata in Borsa dei titoli delle aziende coinvolte dai progetti, segno che l'Expo è un progetto che potrebbe essere un'opportunità non solo per Milano.
E un'importante torta da spartirsi. Il titolo del dossier è proprio azzeccato:
"Ecco l'Expo, approfittatene"
1 Post correlati Seveso, per evitare le esondazioni servono nuove misure: ma i progetti sono fermi “No Gelmini Day”, le foto del corteo di Milano: danneggiata la vetrina di una banca Enrico De Alessandri si incatena davanti al Pirellone per protestare contro il potere di Comunione e Liberazione Ruby Rubacuori al Karma, insulti dalle coetanee e cori volgari dai ragazzi: le foto “