Categorie: Cronaca
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27 Maggio 2008 15:00

Un milanese su tre frequenta prostitute, e il 70% è sposato

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C'è poco da fare i bacchettoni polemizzando sulle proposte, anche quelle provocatorie come quella di Vittorio Sgarbi, sulla possibilità di riaprire le case chiuse, anche se come vi avevamo già raccontato, i bordelli e le "case del sesso" esistono lo stesso e molto spesso lo sanno tutti, anche se fanno finta di non sapere (tranne gli abitanti delle zone "frequentate").

Spesso infatti vengono mascherati come centri massaggi o centri estetici.

Si alzano molte voci per un aggiornamento della legge Merlin (che proprio quest'anno compie 50 anni): gli ultimi dati raccolti sul fenomeno della prostituzione a Milano parlano chiaro.

Oltre centomila milanesi, ben 1 su 3, sono andati con una prostituta ein città ce ne sono circa 2500 escludendo trans e travestiti, una o più volte. E in gran parte (70%) sono uomini sposati.

Molto spesso i clienti vengono anche multati: in quattro mesi 1420 multe, anche perchè (chi gira in auto in città la sera potrà confermare) quando i clienti inchiodano in seconda fila su V.le Brianza o V.le Porpora si rischiano spesso i tamponamenti.

Dieci clienti a testa, chi più chi meno, a prezzi modici per le straniere, un po' di più per le italiane, e molto di più per escort e chi "arrotonda".

Il fenomeno è diffuso in molte zone della città, come vi avevamo mostrato nella mappa delle prostitute milanesi.

Il Comune di Milano chiede provvedimenti in un forum organizzato da Caritas e organizzazioni sindacali. Si chiede di non puntare il dito, perchè chi vende il proprio corpo per denaro c'era e ci sarà sempre, si tratti di persone sfruttate o chi lo fa per propria scelta, come le universitarie di cui vi avevamo parlato.

La vera piaga da contrastare è lo sfruttamento: infatti il grosso del mercato è tutto in mano a organizzazioni criminali straniere, mentre le nostre si dedicano al mercato della droga. Le associazioni no profit grazie ai fondi comunali dal 2004 a oggi sono state "salvate" 436 donne, strappate ai loro sfruttatori che spesso le tenevano in scacco minacciando ritorsioni sui familiari rimasti in patria, cosa che capita spesso alle ragazze dell'Est. A volte le prostitute vengono addirittura fatte passare come badanti, ma i sindacati si sono allertati subito in casi di situazioni poco chiare.

Il punto è che regna la legge del mercato: finchè ci sarà richiesta, ci sarà "rifornimento". Per quante donne le associazioni possano salvare ce ne sono altrettante che le rimpiazzeranno, come nota amaramente Suor Claudia della Caritas.