Categorie: Cronaca
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15 Novembre 2007 16:35

Legge speciale per velocizzare la burocrazia urbanistica in vista dell'Expo

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Dopo la brillante visita degli ispettori, dopo la lunga campagna pro Milano, dopo le polemiche, dopo tutto…

si torna a parlare di Expo 2015.

Il giorno della decisione finale è ancora lontano – marzo, ma già ci si prepara all'affondo politico in caso di vittoria. Sul tavolo delle discussioni c'è una legge speciale per accelerare gli iter burocratici per i tanti progetti urbanistici in programma.

In pratica se Milano vincerà la gara per l'Expo, entro 24 ore la Regione varerà un provvedimento di "corsia preferenziale" allo scopo di realizzare le opere necessarie.

Come ha detto Davide Boni, assessore al territorio, questa legge per Milano farà in modo di non ritrovarsi nella situazione di Italia '90 quando a Mondiali finiti dovevano ancora partire dei cantieri. Cosa che preoccupa tutti quanti.

Incredibile ma vero la legge speciale ha convinto quasi tutti. Verdi a parte. La loro battaglia contro i progetti edilizi che mettono in pericolo le aree dei parchi milanesi continua, tanto che un emendamento della norma prevede che in caso di conflitto tra comuni e enti parco spetterà alla Regione il ruolo di moderatore prendendo la decisione finale.

In sostanza i verdissimi Monguzzi e Saponaro non si definiscono contrari all'Expo, ma solo alla stumentalizzazione dell'evento come pretesto per realizzare opere inutili, dove a rimetterci sarebbero proprio i polmoni del Parco Sud dei milanesi. Dello stesso avviso è anche il presidente di legambiente, mentre Boni smorza i toni affermando che non c'è nessun interesse a una cementificazione selvaggia.

Insomma l'idea di realizzare le opere più velocemente non significa necessariamente non tenere in considerazione la conformazione del territorio e le sue esigenze.

Anzi, origianariamente almeno, l'Expo era nata proprio con intenti ambientalisti, minor impatto ambientale possibile e un sacco di progetti di mobilità sostenibile e quant'altro. Sulla carta dovrebbe essere il paradiso dell'ecologia – un pò forzata come definizione, ma è per rendere l'idea – quindi perchè pensare che l'accelerazione dell'efficienza operativa vada a discapito dell'attenzione per l'ambiente circostante? E' un rischio reale o solo una paura infondata? Vale la pena porsi questi interrogativi ora, perchè poi non si potrà più tornare indietro.