Sì, ok, un titolo fatto così potrebbe anche far pensare ad un post del blog di Mc Donald's, in realtà il problema è molto più grave, e la coca a cui si fa riferimento è la cocaina, non il bicchierone servito nel fast food.
Oggi il ministro dell'Interno Giuliano Amato era in Cattolica e in Bicocca per parlare di libertà e terrorismo. Ma ha anche fatto un accenno al problema della droga, una delle piaghe di Milano.
Molte delle affermazioni del ministro di oggi le avevamo già sentite, ma è bene riportarle. Riguardo al problema dell'integrazione tra milanesi e islamici ha affermato, mentre si trovava all'Università Statale, che essere islamico non vuol dire per forza essere terrorista.
Ma ha anche ammesso che nelle moschee, a volte, si fa una predicazione ideologica.
Poi ha messo in guardia i ragazzi della Statale: Non parlate degli effetti devastanti degli hamburger, il vero problema è la cocaina.
Subito dopo eccolo apparire in Cattolica. Anche qui, parlando di terrorismo, ha affermato che il nuovo problema della sicurezza, in Italia e nel mondo, non ha confini ben chiari.
Il terrorismo internazionale ci ha portato verso una nuova concezione di sicurezza che ancora dev'essere approfondita: Spesso non sappiamo cosa dicono gli imam che pregano.
Io posso espellere chi ha un comportamento che prelude atti terroristici futuri, ma l'espulso può ricorrere alla Corte di Giustizia di Strasburgo.
Ma ha anche affermato: Nella mia coscienza ci sono due piatti. Da una parte i diritti umani dell'espulso. Dall'altra una domanda: cosa potrebbe succedere se non decretassi l'espulsione?
Ultimo punto, da non sottovalutare la promessa dell'imminente arrivo dei Patti per la sicurezza a Milano. Ne riparleremo, questo è un nodo cruciale.